Alessandra Severini
Una valanga di schede bianche e fumata nera per la nomina

Alessandra Severini
Una valanga di schede bianche e fumata nera per la nomina del nuovo presidente della Repubblica. Il primo giorno di voto per il Quirinale riflette la grande paura delle elezioni delle forze politiche e la mancanza di un'intesa. Tattica e attendismo sono più forti della necessità di dare all'Italia un nuovo Capo dello Stato in un momento così delicato di emergenza pandemica.
LO SCRUTINIO. Il Pd, il M5s, la Lega hanno dato indicazioni per votare scheda bianca e alla fine ne sono state contate 672: praticamente il quorum. Ma qualche voto, come al solito fra il serio e il faceto, è andato a Belloni, Cartabia (9), Berlusconi e perfino Amadeus, Lotito, Dino Zoff, Mauro Corona e Piero Angela. Un voto anche per il magistrato Nicola Gratteri e per Liliana Segre, 16 per Mattarella.
MADDALENA. L'ex magistrato ha avuto 36 voti. A sostenerlo i grandi elettori di Alternativa (per lo più fuoriusciti del M5S) ma forse anche qualche esponente del M5s, per evidenziare il dissenso dalla linea Conte.
RISCHIO COVID. Il coronavirus ha costretto a modificare le operazioni di voto che, assieme allo scrutinio, sono durate sei ore. Nell'aula sono entrati 50 votanti per volta, mentre 200 sono stati i parlamentari ammessi in Aula durante le operazioni di spoglio. Ogni grande elettore prima di ricevere la scheda ha dovuto disinfettarsi le mani, votare nei nuovi catafalchi adattati contro il rischio contagio e quindi deporre la scheda nell'insalatiera. In tempi di pandemia aperto anche un drive in nel parcheggio della Camera, dove sono stati allestiti i seggi per il voto dei positivi o in quarantena: al momento sono 15.
CUNIAL SHOW. La deputata ex M5s e no vax Sara Cunial si è presentata al drive in pretendendo di votare. Respinta poiché né contagiata né in quarantena, ha chiamato i carabinieri e minacciato di querelare il presidente Fico e di invalidare tutta l'elezione. Avrebbe potuto votare in Aula con un tampone negativo e un green pass base, ma lei contesta la normativa e si rifiuta di fare la certificazione.
BLACK OUT. Per due ore la linea internet di Montecitorio è rimasta fuori uso. Problemi per i giornalisti ma non per lo scrutinio: da prassi si fa a mano.

Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Gennaio 2022, 05:01
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