Alessandra Severini
Nicola Zingaretti sbatte la porta e annuncia di voler lasciare

Alessandra Severini
Nicola Zingaretti sbatte la porta e annuncia di voler lasciare la guida del Pd. Un fulmine a ciel sereno che ha lasciato di stucco gran parte del partito, anche se chi lo conosce bene dice che il segretario mostrava da tempo stanchezza per i continui attacchi interni. Ha scelto Facebook per dare l'annuncio: «Mi vergogno che nel Pd da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie, quando in Italia sta esplodendo la terza ondata del Covid. Visto che il bersaglio sono io, per amore dell'Italia e del partito, non mi resta che fare l'ennesimo atto per sbloccare la situazione. Ora tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità».
Zingaretti, che ha sempre saputo di non avere i gruppi parlamentari dalla sua, è finito nell'occhio del ciclone per la sua ferma difesa dell'alleanza con il M5s. Ma il Pd, si sa, è il partito che ormai per tradizione fagocita i suoi leader, spesso vittime di un logoramento costante e qualche sgambetto. Ora i maggiorenti del partito chiedono a Zingaretti di restare e spingono perché l'assemblea (già convocata per il 13 e 14 marzo) respinga le dimissioni. Il vice segretario, Andrea Orlando parla di «attacchi ingiustificati e ingenerosi» e spera che il partito in maniera compatta «chieda a Zingaretti di ripensare alla sua decisione».
Ma che fra i dem in molti guardino già oltre non è un segreto. I primi a chiedere le dimissioni del segretario sono stati gli esponenti di Base Riformista, compreso il capogruppo al Senato, Andrea Marcucci. L'area che fa capo al ministro della Difesa Lorenzo Guerini e a Luca Lotti era stata più prudente, ma anche loro, insieme ai sindaci Giorgio Gori e Dario Nardella, guardano da un po' al governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, come al candidato ideale alla segreteria. Ieri Guerini però si è aggiunto al coro di chi chiede a Zingaretti di restare. Al leader dem è arrivata anche la telefonata di solidarietà dell'ex premier Conte: «Ho conosciuto un leader solido e leale, che è riuscito a condividere, anche nei passaggi più critici, la visione del bene superiore della collettività».
riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Marzo 2021, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA