Alessandra Severini
L'Unione europea vara un piano da 750 miliardi di euro per

Alessandra Severini
L'Unione europea vara un piano da 750 miliardi di euro per fronteggiare la devastante recessione economica dovuta al coronavirus. Il Recovery Fund proposto dalla presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen e ribattezzato Next generation Ue prevede 500 miliardi di aiuti e 250 di prestiti e la parte del leone la farà l'Italia. Al nostro paese infatti spetterà la fetta maggiore: 172,7 miliardi di cui 81,807 a fondo perduto e 90,9 di prestiti. «Nessuno può farcela da solo ha detto von der Leyen - le economie degli Stati membri dipendono le une dalle altre, non investire oggi significa pagarne i costi domani».
Il premier Conte esprime tutta la sua soddisfazione e parla di «un ottimo segnale che va nella direzione indicata dall'Italia. Ora esorta - acceleriamo sul negoziato e liberiamo presto le risorse». Stessa soddisfazione per il Commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni che definisce il piano «una svolta europea per fronteggiare una crisi senza precedenti». Molto critiche le opposizioni. Giorgia Meloni definisce il piano «non soddisfacente» e Matteo Salvini paventa il rischio di «nuove tasse».
Il nuovo strumento, che verrà inserito nel bilancio europeo 2021-2027, prevede che i 750 miliardi vengano presi a prestito sui mercati finanziari. I fondi raccolti dovranno essere rimborsati attraverso i futuri bilanci dell'UE, non prima del 2028 e non dopo il 2058. Ma sono previsti anche altri canali, come la carbon border tax sui prodotti inquinanti provenienti dai paesi extraUe, oppure una tassa sulle multinazionali del digitale. Se il Piano verrà approvato la risposta europea alla crisi scatenata dal Covid-19 raggiungerà un ammontare di 2.400 miliardi, considerando anche i 540 miliardi mobilitati per il Mes, il fondo Sure e le garanzie della Bei.
Di fatto il Piano ricalca l'accordo raggiunto da Angela Merkel ed Emmanuel Macron ma non supera le perplessità dei Paesi del Nord Europa. L'Olanda per esempio frena e fa capire che darà filo da torcere durante i negoziati: «È difficile immaginare che questa proposta sarà il risultato finale dei negoziati. Ci vorrà del tempo». Il blocco dell'Est non si è ancora posizionato ma chiederà certamente delle modifiche. Il Piano dovrà incassare il via libera all'unanimità del Consiglio europeo. Il 18 e 19 giugno è previsto un primo incontro ma la trattativa potrebbe durare tutta l'estate. Poi spetterà al Parlamento europeo dare il via libera definitivo.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Maggio 2020, 05:01
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