Alessandra Severini
L'intesa sulla presidenza delle Camere ancora non c'è,
L'intesa sulla presidenza delle Camere ancora non c'è, ma le trattative si fanno più strette perché l'appuntamento di venerdì è ormai vicino. L'ipotesi più accreditata rimane quella di una divisione fra M5S - a cui andrebbe lo scranno più alto di Montecitorio - e Lega, cui spetterebbe Palazzo Madama. Tra i pentastellati, il nome più quotato resta quello di Riccardo Fraccaro, mentre per il Senato crescono le chance di Giulia Buongiorno. Luigi Di Maio e Matteo Salvini potrebbero incontrarsi prima di venerdì, ma il leader 5Stelle è convinto che la partita delle Camere vada tenuta distinta da quella del governo e che possano essere individuati interlocutori diversi, come Lega e Pd. «Siamo il perno della legislatura, siamo decisivi», ripete Di Maio riunendo per la prima volta i 112 senatori del Movimento e ribadendo come, da parte sua, ci sia «la disponibilità al dialogo con tutti». Beppe Grillo benedice il nuovo volto dialogante del Movimento: «Siamo un po' democristiani, un po' di destra, un po' di sinistra, un po' di centro. Possiamo adattarci a qualsiasi cosa».
L'attivismo di Salvini viene guardato con sospetto invece dagli azzurri di Forza Italia. Il leader della Lega domani vedrà Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni per riferire lo stato delle trattative con gli altri partiti sulle presidenze delle Camere. Nella coalizione di centrodestra la tensione è altissima. Berlusconi insiste affinché anche Forza Italia abbia un riconoscimento e sostiene la candidatura di Paolo Romani per la presidenza del Senato. Un nome che non piace al M5S, ma il Cav crede di poter convincere Salvini ricordando non solo che a palazzo Madama il centrodestra ha i numeri per poter eleggere Romani ma anche che un eventuale strappo metterebbe a rischio, come ricordato da Roberto Maroni, la tenuta delle tre giunte regionali guidate dal centrodestra.
Intanto il presidente del Coni, Giovani Malagò ha parlato anche dei Giochi: «Finché non c'è un governo non è giusto, serio né corretto parlare di candidatura olimpica. Il Coni è favorevole a ospitare una candidatura per i Giochi invernali del 2026, ma se ne deve riparlare anche se oggi sarò al Cio».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Marzo 2018, 05:01
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