Alessandra Severini
È servito un vertice a Palazzo Chigi per trovare un

Alessandra Severini È servito un vertice a Palazzo Chigi per trovare un
Alessandra Severini
È servito un vertice a Palazzo Chigi per trovare un accordo fra Lega e 5 stelle sul decretone, il provvedimento che introduce reddito di cittadinanza e quota 100 per la pensione. I nodi politici nella maggioranza riguardavano soprattutto i controlli e le sanzioni da introdurre per evitare che la misura di sostegno alla povertà venisse sfruttata da furbetti e fannulloni. Era la Lega in particolare a chiedere confini più stringenti per il riconoscimento del beneficio ma, dopo il No dei Cinque stelle al processo a Matteo Salvini sul caso Diciotti, il Carroccio ha deciso di ritirare in Senato gli emendamenti più indigesti agli alleati. La maggioranza presenterà comunque degli emendamenti per escludere dalle misure chi ha cambiato residenza dopo il 1° settembre 2018 (con la garanzia di scrupolosi controlli dei vigili urbani) e per escludere per 5 anni dal reddito chi rilascia dichiarazioni mendaci. Verrà poi ampliato il monte ore per servizi sociali: con l'accordo del Comune e del beneficiario si può passare da 8 a 16 ore. Ora l'esame del testo dovrà correre in commissione, poiché è atteso per lunedì 25 l'arrivo in aula. Molte proposte di modifica sono cadute sotto la scure della commissione Bilancio perché ritenute troppo costose. È accaduto per l'emendamento del M5s che prevedeva uno sconto per chi assume come colf o badante un beneficiario del reddito di cittadinanza. Una decisione che ha mandato su tutte le furie Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico: «È l'ennesima disattenzione della politica nei confronti delle famiglie e di un comparto che, al contrario, avrebbe potuto rappresentare un bacino privilegiato di posti di lavoro nei quali ricollocare percettori di reddito di cittadinanza», ha attaccato il vice presidente Andrea Zini. Saltata anche la mini-tassa per attirare in Italia lavoratori dall'estero proposta dalla Lega. La proposta consentiva a chi sceglieva di trasferire la residenza in Italia di pagare le tasse per 5 anni solo sul 30% del reddito, percentuale che scendeva al 10% per chi sceglieva le regioni del Sud. Altre misure controverse, come l'aumento degli assegni per disabili e famiglie numerose e l'anticipo del Tfs, sono state per ora accantonate, per essere affrontate nel passaggio alla Camera.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Febbraio 2019, 05:01
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