Alessandra De Tommasi
ROMA Il momento più alto in The Crown arriva con

Alessandra De Tommasi
ROMA Il momento più alto in The Crown arriva con la quarta stagione, appena sbarcata su Netflix. Tutto merito della 24enne inglese Emma Corrin, perfetta nei panni di Lady Diana. Come ha raccontato ai Miu Miu Women's Tales alla Mostra del cinema di Venezia, porta in vita i retroscena del royal wedding del secolo. La lovestory per eccellenza con il principe Carlo (Josh O'Connor), però, si trasforma subito in uno scomodo triangolo con Camilla Parker Bowel (Emerald Fennell), sotto lo sguardo ieratico e distante della Regina Elisabetta II (il premio Oscar Olivia Colman).
Ha avuto paura di confrontarsi con un'icona come Lady D?
«Ero spaventatissima perché su di lei si è detto e scritto tutto e io mi sono documentata, per poi scoprire che le speculazioni non portavano al nulla. Il copione, invece, racconta la donna e non il mito».
E prima ancora la descrive come una ragazzina, vero?
«Lo era: il suo incontro con la monarchia è quasi un gioco di una ragazzina che non sa in cosa si stia cacciando. È come se recitasse un ruolo e fosse affascinata da tutte le improvvise attenzioni, ma non dal futuro consorte, che ha visto solo una manciata di volte prima di sposare».
I costumi iconici l'hanno aiutata?
«Sono stati cruciali: il suo guardaroba è diventato cult perché incarnano messaggi potentissimi. Non all'inizio, almeno, perché da giovane non ha alcun senso particolare dello stile, ma dopo l'incontro con la famiglia reale cambia totalmente, trova la sua voce e diventa una donna matura».
The Crown mostra i disturbi alimentari e l'amore per la danza. Le è mai sembrato di mostrare troppo?
«Il ballo è l'unico modo che ha per sentirsi libera a palazzo, che sembra soffocare la sua identità, mentre la bulimia resta un aspetto delicatissimo attraverso cui si mostra un ventaglio di emozioni pericolose».
Lei si è mai sentita impotente o senza voce nel suo ambiente?
«Molte volte mi sono accorta di essere giudicata come donna e non come attrice e di essere stata ignorata nelle mie opinioni. Per fortuna oggi sento di avere una piattaforma che mi permette di sensibilizzare la coscienza collettiva e di poter sempre dire la mia».
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Novembre 2020, 05:01
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