La maxi gang dei bulli: in 4 mesi già 30 provvedimenti

La maxi gang dei bulli: in 4 mesi già 30 provvedimenti
I PROVVEDIMENTI
VENEZIA Catalina, Edoardo e Janah sono gli ultimi in ordine di tempo di una lista lunghissima, composta da una trentina di provvedimenti in meno di quattro mesi e iniziata la mattina del 29 maggio quando la Mobile di Venezia dava seguito ai via libera firmati dai gip del tribunale ordinario di Venezia e da quello dei Minori e arrestava i boss di tre baby gang che tenevano in ostaggio Mestre e Venezia dal giugno 2018 fino a quel momento, seminando paura e violenza.
Tra carcere, domiciliari e casa famiglia per i minorenni, venivano arrestati in sette. In un penitenziario ci finivano: Angelo Valerio Alesini, 18 anni di Mestre, accusato di nove furti, un danneggiamento e un'estorsione commessi tra giugno e agosto 2018 (per lui il pm Giorgio Gava ha recentemente chiesto il processo assieme ad altri due maggiorenni indagati ma non arrestati); Marian Laurentiu Tanase, 19 anni di Treviso (ora ai domiciliari con il permesso di frequentare la scuola) e un sedicenne moldavo con cittadinanza romena e residente a Mestre, entrambi accusati di due violenti pestaggi nel centro storico di Venezia (il 13 gennaio a San Polo e il 19 gennaio a San Basilio) e di una rapina al Lido, il 23 marzo. Arresti domiciliari per Sebastiano Bonzio, 18 anni, accusato di tentata rapina e lesioni personali aggravate per l'aggressione ad un bengalese a Mestre il 2 febbraio. Bonzio, indagato anche per il raid dell'Erbaria (il gip ha negato una misura cautelare proposta dalla procura), si è visto recapitare tra le mani una richiesta di giudizio immediato. Per gli stessi reati tre minorenni del centro storico sono in comunità. In tutto, all'epoca, 19 indagati.
Ma si era solo all'inizio perché da quell'alba di fine maggio i provvedimenti notificati dalla Mobile hanno raggiunto la trentina di esecuzioni tra custodie cautelari in carcere, misure restrittive, arresti in flagranza. A cui aggiungere anche la decina di misure di prevenzione firmate dal questore di Venezia, Maurizio Masciopinto, primi veri provvedimenti contro il dilagare della violenza in città.
Agli arresti del 29 maggio, avevano fatto poi seguito aggravi di misure tra ragazzi in comunità che evadevano dall'appartamento o indagini che, continuando, mostravano un maggiore coinvolgimento dei protagonisti delle baby gang. Pure nuovi arresti, per fatti che pian piano hanno trovato la loro quadra, come l'assalto al market di via Fapanni a Mestre, poche ore prima del pestaggio dei quattro giovani mestrini ai piedi del Ponte di Rialto, nel cuore di venezia. Una coincidenza temporale e di dinamica dei fatti su cui la procura e la Mobile stanno indagando con l'obiettivo di trovare eventuali punti di contatto. Quello che mancava però era il conto per il massacro all'Erbaria, il più violento dei pestaggi: una ragazza è stata ricoverata con 75 giorni di prognosi e un giovane con 99.
Per una violenza, a detta degli stessi attori, «senza senso» e «senza un motivo preciso», come raccontato ai vari gip negli interrogatori di garanzia. «Picchiavamo per noia, ci davamo appuntamento e uscivamo, poi non si sapeva», le parole dei primi arrestati. Ora, entro settimana, toccherà a Catalina, Edoardo e Janah dare un motivo alla loro rabbia. Mentre le indagini non si fermano e la lista è pronta ad allungarsi ancora.
N. Mun.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Settembre 2019, 05:05
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