«Federico è vivo, ne sono certa, aiuteci a trovarlo»

«Federico è vivo, ne sono certa, aiuteci a trovarlo»
VAL DI ZOLDO
Oltre cento persone dei vari Corpi di soccorso hanno proseguito ieri le ricerche di Federico Lugato, il 39enne milanese scomparso giovedì dopo aver detto alla moglie, Elena Panciera, che avrebbe percorso l'anello del Gruppo del Tamer-San Sebastiano per raggiungere al bivacco baita Angelini. Un percorso facile dal quale non è più tornato. Venerdì sera il sistema Recco aveva captato un segnale che si sperava potesse arrivare dalle chiavi della macchina di Federico, ma così non è stato. Ai cento soccorritori, ieri, se ne sono aggiunti 59 privati giunti da tutto il nord Italia, accogliendo l'appello fatto dalla moglie il giorno prima. Appello che rilancia anche oggi, ringraziando tutti per il prezioso aiuto.
LA CERTEZZA DI ELENA
Elena è convinta che Federico sia vivo. «Per questo - dice - dobbiamo assolutamente trovarlo. Lui è uno metodico, prima di partire mi aveva spiegato il percorso che avrebbe fatto per arrivare al bivacco Angelini. Il fatto che non si stia trovando, visto anche la sua prudenza e le ottime condizioni fische, mi fanno pensare che sia lì, da qualche parte. Lui ha la resistenza per affrontare situazioni difficili. Invito tutte le persone che possano averlo incrociato giovedì a comunicarlo alle forze ordine e invito quelli che possono aiutarci a rastrallare ancor meglio il territorio ad esseri oggi e domani. Chiedo semplicemente che partecipino persone abituate alla montagna per non correre rischi. Federico è da qualche parte, lo dobbiamo trovare».
Le celle telefoniche, infatti, danno in suo cellulare, ormai scarico, in zona, ma su un'area molto vasta.
Secondo Alex Barattin, delegato provinciale del Soccorso alpino, è possibile che il giovane, per qualche motivo, abbia abbandonato la via principale per tagliare da qualche parte. E quando si lascia il sentiero il terreno si fa impervio in più punti. Le celle telefoniche confermano la presenza in zona del cellulare del giovane, ma su un'area piuttosto vasta. Si attendono i resoconti della Vodafone.
OLTRE CENTO SOCCORRITORI
Ieri mattina a partire dalle 7.30 le ricerche erano riprese, concentrandosi innanzitutto nella zona di Col Michiel, indicata venerdì sera durante il sorvolo con il Recco dall'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano. I soccorritori si sono poi spostati sulla Croda Daerta, dove la squadra speleo del Veneto Orientale ha verificato alcune profonde fessure. Gli speleo hanno anche perlustrato il torrente Malesia. Percorsi tutti i sentieri, compreso quello che scende in Val Pramper. Battuta la zona sopra il Bivacco Angelini, il sentiero dei Cengioni e quello che dal Passo Duran porta a Forcella La Porta, Tamer, Bivacco Angelini. Visionato anche il fondovalle della Val de la Malisia. Erano presenti un centinaio di persone, con unità cinofile e doni. Presenti il Soccorso alpino di Val di Zoldo, Longarone, Alpago, Belluno, Pieve di Cadore, Feltre, Centro Cadore, Stazione speleo Veneto Orientale, Sappada, Auronzo; il Sagf di Cortina e Auronzo, Vigili del fuoco, Protezione civile e Carabinieri forestali di Longarone. Oggi si riprende dalle 7.30, campo base a Pralongo.
L.M.
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Ultimo aggiornamento: Domenica 29 Agosto 2021, 05:05
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