Attesa per gli esami dei Ris: gli indizi decisivi su reperti e tracce biologiche

Attesa per gli esami dei Ris: gli indizi decisivi su reperti e tracce biologiche
STANGHELLA
Quando sono passati quasi tre mesi dalla scomparsa di Samira El Attar, è grande l'attesa. Attesa di conoscere l'esito degli accertamenti dei Ris di Parma sui reperti del caso, come lo stivaletto, il portachiavi e il braccialetto che secondo il marito Mohamed sarebbero appartenuti alla donna, trovati dallo stesso nelle scorse settimane lungo la statale 16.
Attesa anche per l'estradizione di Mohamed dalla Spagna, che potrebbe però richiedere fino a due mesi di tempo qualora l'uomo cercasse di opporsi al rientro in Italia. Le analisi effettuate dai Ris di Parma sugli oggetti ritrovati da Mohamed lungo la statale 16 dovranno stabilire se quegli oggetti siano davvero appartenuti a Samira. E forse permetteranno anche di capire come e quando siano arrivati in quel punto lungo la statale, dando finalmente una risposta alla domanda se si sia trattato piuttosto di un tentativo di depistaggio. È questa infatti l'ipotesi che appare più probabile dopo l'arresto di Mohamed per l'omicidio e l'occultamento del cadavere della moglie. Secondo gli inquirenti, il marocchino potrebbe aver tentato di depistare le indagini con quei ritrovamenti fintamente casuali sul fossato a bordo strada.
Ancora più importanti, però, potrebbero essere gli esiti delle analisi effettuate dai Ris sulle tracce biologiche individuate dai cani molecolari su quel punto di strada arginale che costeggia il Gorzone, in cui, come si legge nell'ordinanza, Mohamed Barbri si è fermato per circa tre ore nella notte successiva alla scomparsa della moglie.
È un elemento, questo, emerso grazie al percorso memorizzato dallo smartphone dell'uomo. Sono state analizzate ben dodici tracce biologiche, ma ci vorrà ancora del tempo per capire se possano essere ricondotte in qualche modo a Samira o a Mohamed. Non è ancora possibile sapere quando l'uomo farà ritorno, in stato di arresto, in Italia. Faticano infatti a trapelare notizie dalla Spagna. Nello specifico non si sa ancora se Mohamed si sia mostrato collaborativo o meno. Nel primo caso, il rientro del marocchino in Italia potrebbe essere questione di giorni. In caso contrario, potrebbero volerci appunto fino a due mesi. Un lasso di tempo lunghissimo per la famiglia di Samira, che confida in una rapida confessione di Mohamed, per sapere finalmente la verità circa le sorti della propria congiunta.
Mamma Malika va da giorni ripetendo che spera che il genero si decida a confessare, e a svelare una volta per tutto quel che ha fatto a Samira. Non ha dubbi Malika sulla colpevolezza di Mohamed. Secondo la donna, infatti, il genero non si sarebbe allontanato dall'Italia se non ne avesse avuto motivo. In questo contesto suonano agghiaccianti le parole che avrebbe pronunciato la figlioletta di Samira e Mohamed pochi giorni dopo la scomparsa della mamma, prima davanti ai compagni di scuola, poi in arabo ai propri familiari. «Papà ha dato tante botte in testa alla mamma, poi l'ha buttata in acqua con i pesci. Dove c'è il tubo. È caduto in acqua anche il berretto».
Ca.B.

Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Gennaio 2020, 05:03
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