Vittoria Golinelli
I rider che faranno le consegne in sella a biciclette non

Vittoria Golinelli
I rider che faranno le consegne in sella a biciclette non adeguate potranno vedersi sequestrare il loro mezzo di trasporto e di lavoro. A dare un giro di vite alle consegne a domicilio - affidando alla polizia locale il compito di intervenire per monitorare i ciclofattorini - è stata la procura da Milano, che da fine giugno ha acceso un faro sul fenomeno dilagante e sregolato.
Anche la Ats avrà giurisdizione sui rider: i funzionari della ex Asl dovranno infatti accertare che tutti i lavoratori che effettuano le consegne per colossi come Glovo, JustEat, Uber e Deliveroo abbiano passato le visite mediche e godano di buona salute. Verifiche stringenti sono previste anche per quanto riguarda il rispetto delle norme igienico-sanitarie: i contenitori nei quali i ristoranti confezionano il cibo da asporto devono essere a norma e gli zaini dei corrieri devono essere puliti e igienizzati. In arrivo da parte della Ats anche una serie di prescrizioni destinate alle piattaforme di delivery, in modo che possano mettersi a norma.
Le irregolarità riscontrate nel corso dei mesi di indagini sono state numerose. Gli inquirenti milanesi, con la squadra specializzata del dipartimento ambiente, sicurezza, salute e lavoro della procura, hanno iniziato a raccogliere elementi e testimonianze che sono confluite nel fascicolo, al momento senza ipotesi di reato, sulle consegne a domicilio. L'ipotesi dei magistrati inquirenti è che a più riprese sia stato violato il decreto legislativo in materia di sicurezza sul lavoro da parte delle società per le quali i rider lavorano. L'indagine è nata proprio per tutelare i ciclofattorini, che spesso girano per Milano senza casco, con bici e freni non adatti, senza luci ne catarifrangenti e senza scarpe adeguate.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Ottobre 2019, 05:01
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