Trenord, rimborsi più semplici

Simona Romanò
Meno documenti per il rimborso. Più assistenza ai viaggiatori a Garibaldi, Cadorna e nelle biglietterie. Trenord e la Regione rispondono così ai 15 giorni di proteste dopo l'introduzione del nuovo ticket integrato. E snelliscono l'iter per i circa 25mila pendolari che usano solo i treni e possono chiedere un rimborso compensativo. Infatti dal 1° ottobre anche chi si sposta solo con i convogli è costretto a comprare solo titoli di viaggio integrati, che permettono di usare anche i mezzi pubblici Atm a Milano e nei 213 Comuni della Città Metropolitana e della provincia di Monza-Brianza, ma che sono più cari fino al 40 per cento.
I sindacati e una delegazione di viaggiatori l'altro giorno hanno incontrato l'assessore ai Trasporti Claudia Terzi (sopra nella foto) per snocciolare i loro malumori. Il solo treno non potrà essere mantenuto, però sono stati snelliti i passaggi burocratici. I pendolari non dovranno presentare né il certificato di residenza né una dichiarazione del datore di lavoro che ne attesti la sede lavorativa. In entrambi i casi basterà un'autocertificazione.
Non solo. Regione e Trenord si sono impegnate a istituire a Porta Garibaldi e Cadorna due info point dove poter ritirare moduli da compilare. Rimane la richiesta del codice Iban, della copia del codice fiscale, del documento di identità, l'autocertificazione di non utilizzo di altri mezzi di trasporto pubblici oltre al treno. E non mutano nemmeno le tempistiche: il risarcimento avverrà dopo tre mesi consecutivi in caso di abbonamento mensile (per un massimo di 9 mesi) e dopo 12 mesi in caso degli annuali. Inoltre, le compensazioni dureranno un anno.
«È una mezza vittoria - scrivono gli utenti sulle pagine facebook dei Comitati pendolari - perché il problema sta nell'abolizione del solo treno a fronte di un servizio Trenord che non è all'altezza». E il comitato Pendolari informati Trenord lancia un appello: «Uniamoci contro i disservizi Trenord».
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Ottobre 2019, 05:01
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