Timothy Ormezzano
La Juventus ha rotto gli indugi. Ed è pronta a dire addio

Timothy Ormezzano
La Juventus ha rotto gli indugi. Ed è pronta a dire addio a Edin Dzeko e bentornato ad Alvaro Morata. Sono bastati due giorni per trovare l'accordo con l'Atletico Madrid, che è a un passo da Luis Suarez. I Colchoneros hanno detto sì alla cessione di Morata in prestito oneroso per 10 milioni con diritto di riscatto fissato a quota 45 e la possibilità di rinnovare per una seconda stagione il trasferimento temporaneo.
Lo spagnolo è atteso a Torino oggi, per sostenere le visite mediche, firmare il contratto e studiare il copione per Roma-Juve di domenica sera. Il club bianconero non aveva più voglia né tempo di attendere che si sbloccasse la mancata triangolazione tra Milik, il Napoli e la Roma. Il timore che il via libera a Dzeko potesse slittare ulteriormente ha spinto Paratici ad affondare il colpo per Morata, pronto per la sua second life bianconera.
A volte ritornano. Due anni fa toccò a Bonucci, l'estate scorsa a Buffon e adesso al quasi 28enne Morata. Che di fatto ha sempre sperato di ritrovare la Signora e la città dove è esploso come calciatore. Non solo: all'ombra della Mole ha vissuto il primo anno della love story con la sua moglie italiana Alice Campello, ora incinta del terzo maschietto. Morata del resto è l'uomo dei ritorni, visto che si era già concesso un bis sia all'Atletico che al Real, dove aveva giocato con Cristiano Ronaldo.
Accontentato dunque Pirlo, che con Morata giocò la finale di Champions del 2015 persa a Berlino contro il Barcellona (lo spagnolo segnò l'unico gol bianconero). Dopo il successo sulla Samp il tecnico esordiente aveva ribadito di avere in testa «un calcio con il centravanti», benché il debutto con doppio gol del tandem Cristiano Ronaldo-Kulusevski avesse spinto il tecnico a dire di avere comunque «in mente anche altre soluzioni».
Adesso urge inserire nel reparto avanzato Morata, meno regista d'attacco rispetto a Dzeko ma più abile ad attaccare la profondità. Ma presto si aggiungerà anche quello che gli allenatori amano definire «un bellissimo problema di abbondanza», non appena Dybala sarà di nuovo abile e arruolabile. La Joya, al centro dell'ennesimo rebus tattico, dovrebbe giocare a destra del tridente d'attacco. Il problema è che in quella stessa posizione agirebbe anche Kulusevski, in gol (contro la Samp) al primo tiro con addosso la maglia bianconera.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Settembre 2020, 05:01
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