Salvatore Garzillo
Non tutti gli aggressori di Niccolò Bettarini sono stati

Salvatore Garzillo
Non tutti gli aggressori di Niccolò Bettarini sono stati individuati. È quanto si legge nelle motivazioni delle quattro condanne arrivate il 18 gennaio per il tentato omicidio del figlio dell'ex calciatore Stefano e della showgirl Simona Ventura, 20 anni, picchiato e accoltellato a luglio fuori dall'Old Fashion. Il gup Guido Salvini ha parlato di «un'aggressione di massa» e «brutale», «aggravata dal fatto che Bettarini si trovava praticamente solo» e chiarisce che «con le quattro persone individuate ve ne erano certamente altre che sono riuscite a sfuggire alle indagini grazie anche al silenzio mantenuto dai quattro aggressori subito fermati». Si parla di un gruppo numeroso e viene fatto il nome di un ragazzo (non indagato) «che aveva schiaffeggiato» un amico di Bettarini «all'interno della discoteca, innescando la situazione di tensione». I giovani condannati sono Davide Caddeo, 9 anni per aver sferrato materialmente le nove coltellate; Alessandro Ferzoco, 5 anni e 6 mesi; Albano Jakej 6 anni e 6 mesi; Andi Arapi ne dovrà fare 5. Agli ultimi tre è stata concessa la «diminuente» del «reato diverso da quello voluto». Il magistrato ipotizza anche «che solo la corporatura molto robusta di Bettarini abbia evitato che le ferite provocassero danni maggiori».
Se il pm Elio Ramondini aveva contestato ai quattro di «aver agito per motivi abietti (in quanto discriminatori) e futili, quali essere il figlio di Bettarini», il gup ha invece messo in evidenza la «futilità» e la «assoluta banalità» delle «ragioni alla base dell'azione commessa», perché l'aggressione sarebbe frutto di un litigio di un anno prima. Intanto, Davide Caddeoha inviato una lettera a Bettarini Jr. in cui ha scritto di aver compreso «durante la carcerazione i molti sbagli commessi».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Aprile 2019, 05:01
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