Salvatore Garzillo
Fino allo scorso giugno la descrizione sarebbe stata questa:

Salvatore Garzillo
Fino allo scorso giugno la descrizione sarebbe stata questa: 32enne di professione pasticcere, dipendente di un ristorante in corso Como, come segni particolari due braccia completamente ricoperte di tatuaggi maori e giapponesi. Andiamo avanti veloce, fino a mercoledì pomeriggio: ora è spacciatore di cocaina nella zona di City Life, arrestato per il possesso di 800 grammi di coca pura e di una pistola rubata con 21 proiettili.
La parabola discendente di Salvatore M. è legata all'uso di quella polvere bianca che stava vendendo e che forse custodiva per qualcun altro in cambio di una ricompensa. Gli agenti del commissariato Sempione avevano ricevuto diverse segnalazioni per un pusher tatuato che si aggirava nella zona dei giardini dove le case possono costare anche 11mila euro al metro quadro. L'appostamento è durato poco, non è stato difficile notarlo. L'uomo, che ha tre pagine di precedenti di varia natura, è stato bloccato in piazza Wagner mentre si aggirava tra i portoni di alcuni palazzi inserendo volantini nelle buche. Un'operazione che non è stata ancora ben compresa dagli investigatori diretti da Anna Laruccia, che al momento escludono potesse essere uno stratagemma per consegnare droga a domicilio. In tasca, in un pacchetto di gomme, nascondeva 15 dosi di cocaina per un peso totale di 7 grammi.
A quel punto la perquisizione si è spostata all'appartamento in cui vive con i genitori, partiti alcuni giorni fa per una vacanza. Dopo il controllo senza esito in alcune stanze il 32enne sembrava tranquillo ma quando i poliziotti hanno aperto il ripostiglio è scoppiato in lacrime dicendo «io non c'entro nulla».
A terra c'era un borsone con dentro tre cassette di sicurezza di cui non sono state trovate le chiavi (elemento che lascia supporre che lui fosse solo il custode). È stato necessario forzarle per scoprire il contenuto: sacchetti di droga pura, altra già tagliata e pronta alla vendita (per un valore complessivo al dettaglio di 300mila euro), e la pistola Beretta calibro 7x65 risultata rubata nel 2003 in provincia di Sondrio. Ha spiegato di essere stato licenziato alcuni mesi fa perché il suo datore di lavoro si è accorto della dipendenza da cocaina.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 20 Settembre 2019, 05:01
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