Rabbia e solitudine sul palco di Rancore

Massimiliano Leva
Nell'ultimo disco, Musica per bambini, ha scelto di parlare di solitudine, di incomunicabilità. Lo ha fatto con parole forti, con la musica usata come se fosse un mezzo per sfogarsi. «Nel mio modo di fare rap, ogni rima deve avere più significati, ogni concetto deve esprimere più significati. A ogni nuovo ascolto deve emergere un senso nuovo da parole e musica». Parole di Rancore, vero nome Tarek Iurchic, romano, classe 1989, madre egiziana e padre croato.
È tra i giovani rapper italici che più riesce a fare emergere la sua musica a colpi di originalità, tanto che all'ultimo Festival di Sanremo è stato chiamato da Daniele Silvestri per un duetto con lui. Domani sera sarà sul palco del Circolo Arci Magnolia con le canzoni dell'ultimo disco. Mi pace pensare che il mio stile, il mio modo di scrivere e cantare sia qualcosa sempre in movimento, racconta. Il rancore che ho scelto anche come nome artistico è qualcosa che tutti dobbiamo affrontare e sconfiggere. L'Italia in questo sta vivendo un momento particolare in cui davvero sembra che la rabbia sia il movente di tutto: beh, io da tempo ho scopeto che la musica è il miglior modo per esorcizzare tutto, paure, incubi e anche rancore. Il titolo Musica per bambini non è stato scelto a caso, del resto: Volevo qualcosa di provocatorio, qualcosa che facesse pensare. Tutto quello che c'è nel mio ultimo disco non è casuale: l'ho scritto e l'ho cantato con la stessa innocenza di un bambino.
In via Circonvallazione Idroscalo 41, a partire dalle 21 - info: www.circolomagnolia.it.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Giugno 2019, 05:01
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