Quel maledetto 5 maggio 2002

Quel maledetto 5 maggio 2002
Massimo Sarti
MILANO - Giocarsi la Champions all'ultima giornata contro la Lazio all'Olimpico, e non pensare al 5 maggio. Impossibile. Non stiamo parlando dell'ode di Alessandro Manzoni. Ci fu poca poesia per l'Inter nel 2002, uno degli incubi peggiori della storia recente nerazzurra, insieme alla sfida con la Juve del 1998, quella dell'autoscontro Ronaldo-Iuliano. Tornata d'attualità per le polemiche del match con i bianconeri dello scorso 28 aprile.
No, il 5 maggio non deve tornare. Il popolo dell'Inter prova a esorcizzarlo, a trovare le differenze rispetto a 16 anni fa. Oggi l'Inter insegue e deve vincere per sottrarre il quarto posto Champions alla Lazio, diretta avversaria per l'obiettivo grosso. Nel 2002 l'Inter arrivò prima all'ultima giornata.
I biancocelesti sembravano sparring partner designati. Clima benevolo per i nerazzurri anche sugli spalti dell'Olimpico, per il gemellaggio tra le due tifoserie. E poi non sia mai che la Lazio rischi di far vincere lo scudetto alla Roma. Se lo aggiudicò, tanto per cambiare, la Juve, corsara a Udine. Giallorossi secondi dopo il successo in casa del Torino. Inter terza dopo un autentico psicodramma, un 4-2 surreale.
Nel primo tempo gol di Vieri, Poborsky, Di Biagio ed ancora Poborsky, che approfittò di un indecisione clamorosa del nerazzurro Gresko. L'indemoniato ceco e lo spaesato slovacco, diventato curiosamente negli ultimi anni impresario teatrale a Bystrica, la città natale del capitano del Napoli Marek Hamsik.
Quanti incroci col presente. Il 3-2 del Cholo Simeone, mister Europa League con l'Atletico Madrid. Il 4-2 di Simone Inzaghi, mister Lazio alla ricerca della Champions. Che però, se venisse conquistata da Luciano Spalletti il 20 maggio 2018, renderebbe un po' meno tremendo il ricordo di quel 5 maggio. Finito con Ronaldo, il Fenomeno, in lacrime.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Maggio 2018, 05:01
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