Più auto ora che nel pre Covid Smog fuorilegge da 35 giorni

Simona Romanò
Lo smog rialza la testa. E Milano non respira, complici «i picchi di traffico automobilistico in aumento del 19, 20% rispetto all'era pre-Covid, la ritrosia ad usare i mezzi pubblici visto il calo del 40% di viaggiatori rispetto al 2019 e un inizio d'autunno secco», dicono da Legambiente. Scatta l'allerta inquinamento, visto che giovedì scorso il capoluogo ha già sforato il bonus dei fatidici 35 giorni di pm10 oltre la soglia concesso dall'Unione Europea, nell'arco però di un anno.
È stato ottobre il mese peggiore, infatti la centralina dell'Arpa in via Senato, nel centro di Milano, ha superato per 14 giornate il limite a tutela della salute dei 50 microgrammi per metro cubo: il susseguirsi di giorni malsani da sabato 16 a sabato 30. Ed è solo l'inizio di una sequela nera per i polmoni dei milanesi, perché bisogna ancora affrontare gran parte dell'autunno e l'inverno che, notoriamente sono periodi ad altissimo rischio inquinamento. Dal 15 ottobre, poi, si sono riaccesi i riscaldamenti, quindi, è stata inevitabile l'impennata dei veleni, «causata anche dal boom di macchine sulle strade»: «Le concentrazioni di pm10, registrate dall'Arpa a ottobre, non è un caso che siano aumentate progressivamente con l'incremento delle auto in circolazione», sottolineano da Legambiente.
TRAFFICO. Come ha ricominciato a viaggiare Milano? Con il lento ritorno alla normalità, visto il contenimento dei contagi, milanesi e pendolari preferiscono la macchina privata ai mezzi pubblici. Legambiente, partendo dai dati della piattaforma TomTom Traffic Index, calcola «un intasamento delle strade a dir poco notevole, superiore al periodo pre-Covid, a partire da settembre». In particolare, «durante la settimana dal 18 al 24 ottobre, il traffico milanese è aumentato di oltre il 19% rispetto allo stesso periodo del 2019». «In una situazione dove l'intasamento provocato da veicoli è sopra la media, gli effetti sull'aria si fanno più pesanti e soprattutto duraturi, se non intervengono fattori meteorologici favorevoli alla dispersione», commenta la presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto. «Milano non può affidarsi alla pioggia. Per uscire da questo pericoloso ingorgo dobbiamo recuperare fiducia nel trasporto collettivo - prosegue - Occorre restituire ai cittadini la confidenza col mezzo pubblico che avevano prima della pandemia, perché è chiaro che tram e metrò non sono luoghi di contagio significativo, come ormai molti studi certificano». Inoltre, «è dovere delle amministrazioni incoraggiare l'utilizzo quotidiano della bicicletta e continuare a sostenere lo smart working».
MEZZI PUBBLICI. E ora si arriva al nodo dei mezzi pubblici, con le norme anti-contagio che limitano ancora la capienza all'80%. Atm, tra settembre e ottobre, ha registrato in metropolitana un aumento del 20% di viaggiatori rispetto al 2020, però i treni trasportano solo tra il 60 e il 65% dei passeggeri. Ovvero, rispetto al 2019, c'è ancora un calo significativo del 35, 40%.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Novembre 2021, 05:01
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