Paola Pastorini
Test sugli anticorpi, tamponi e mascherine. Perché la Lombardia

Paola Pastorini
Test sugli anticorpi, tamponi e mascherine. Perché la Lombardia ritarda? Ieri il sindaco Giuseppe Sala nel suo consueto video è tornato a chiedere conto dei tre aspetti della lotta al coronavirus messi in risalto mercoledì da un appello via social rivolto a Fontana da sette sindaci lombardi di centrosinistra. «Non per polemica, ma per il bene di tutti», ha ribadito.
Innanzitutto i test per scovare gli anticorpi del coronavirus «già fatti in Veneto ed Emilia-Romagna, in Lombardia ancora no e vorrei sapere perché, per quanto tempo, se verranno fatti e con che modalità». La seconda questione è il tampone al personale medico, anche delle residenze per anziani e i loro ospiti. Infine le mascherine: «I Comuni ne ricevono pochissime, Milano ha dovuto andarsele a cercare in Cina. Chi le deve fornire, il governo o la Regione? Il governo tramite le Regioni e quando ci verranno fornite?». Intanto il Comune ne ha distribuite 150mila, ricevute in dono, a medici di base, pediatri, ma anche a commercianti, edicolanti e tassisti.
Attilio Fontana ha puntato il dito contro il governo: «È passato ormai quasi un mese e mezzo e sostanzialmente da Roma stiamo ricevendo briciole. Se noi non ci fossimo dati da fare autonomamente, avremmo chiuso gli ospedali dopo due giorni», ha dichiarato. «Il numero di mascherine che ci arrivavano dalla Protezione Civile non ci avrebbe consentito di aprire gli ospedali. È una vergogna». In generale secondo Fontana quello di Sala e degli altri sindaci è solo un pretestuoso attacco politico. «Sui test sierologici si deve chiarire una volta per tutte che la Regione si muove nel rispetto della scienza, non con risposte avventate». La Regione ha dato «incarico all'Università di Pavia, affinché valuti se ci sia un test scientificamente valido» e «appena avremo una risposta su un test valido lo utilizzeremo». Anche sul fronte dei tamponi a medici e sanitari «stiamo rispettando rigorosamente tutte le direttive del Ministero e dell'Iss e ci atteniamo a queste misure e li facciamo nel rispetto delle nostre potenzialità, in Lombardia ci sono 500mila tra sanitari e medici e non si può pensare che si facciano in pochi giorni».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Aprile 2020, 05:01
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