Maxi truffa ai danni della Società di soccorso Pozzo

Quindi milioni di euro drenati dalle casse della storica Società Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo con operazioni di investimento ad alto rischio. E, poi, la carta di credito aziendale intestata a Fondo Salute Sce, società del gruppo e tra le prime in Europa nel campo della salute e della tutela sociale, usata per far compere di lusso, pagare serate al nightclub e pure assumere fittiziamente di tre ragazze. Sono questi alcuni dei capitoli dell'indagine della Procura che ha portato la Gdf a eseguire misure di arresti domiciliari, una interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l'attività di impresa per sei mesi e un decreto di sequestro preventivo da oltre 16,3 milioni di euro nei confronti degli indagati, tra i quali l'uomo d'affari Gianluigi Torzi, già arrestato nell'inchiesta vaticana sullo scandalo dell'immobile a Londra, e l'avvocato Nicola Squillace. Destinatari dei provvedimenti cautelari sono Ferdinando Matera e Armando Messineo rispettivamente ex direttore generale e presidente della Cesare Pozzo, ora parte lesa, e altre quattro persone: Fausto Lopez detto «Papi» e intercettato al telefono con il killer della strage di Rozzano Vito Cosco, Marco Reviglio, Christian Madeo e Mirko Faga. Le accuse a vario titolo, che vanno dal 2017 al 2020, sono associazione per delinquere «transnazionale» finalizzata alla truffa aggravata e alle false comunicazioni sociali e appropriazione indebita.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Marzo 2021, 05:01
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