Massimo Sarti
Una sinfonia chiamata scudetto! È l'Inter a suonare trionfalmente

Massimo Sarti
Una sinfonia chiamata scudetto! È l'Inter a suonare trionfalmente la sesta, nel senso delle vittorie consecutive, grazie all'1-2 di Parma. Sei sono anche i punti di vantaggio sul Milan, dieci su Juventus (una partita in meno) e Atalanta. Il campionato è ancora lungo, con 13 giornate da disputare il traguardo è lontano, ma intanto i nerazzurri scappano, vanno in fuga da soli, con un passo che le avversarie non sembrano riuscire a sostenere. «Siamo in fuga? Siamo in una buonissima posizione di classifica, siamo davanti e siamo migliorati. Ma ogni partita racchiude delle insidie, dovremo giocare 13 finali. Avevo detto che le gare con Genoa e Parma sarebbero state delle prove di maturità, bisogna giocare sempre con la giusta determinazione». Così un soddisfatto Antonio Conte, che comunque continua a non pronunciare la parola scudetto.
Al Tardini il successo della Beneamata matura nel secondo tempo grazie ad una doppietta di Alexis Sanchez, che Antonio Conte preferisce a Lautaro Martinez.
Il Niño Maravilla apre le danze al 54' sorprendendo alle spalle la retroguardia ducale, dopo un tentativo di difendere la palla da parte di Romelu Lukaku. Sul tiro del cileno Sepe tocca e Gagliolo non riesce a liberare. La goal line technology sancisce lo 0-1. Lo 0-2 arriva al 62' a completare una cavalcata di Lukaku.
Una delle sue. Big Rom non segna, ma mette lo zampino in entrambe le reti dell'Inter. Indispensabile.
Intanto, però, ascoltiamo Sanchez, che sale a 5 gol in campionato: «Abbiamo sofferto, anche il Parma ha giocato bene. Ma bisogna fare così per vincere lo scudetto. Siamo sulla strada giusta, dobbiamo pensare a non sbagliare. Il gruppo è cresciuto tanto con il lavoro del mister dopo aver perso la finale di Europa League. Secondo Conte sono nel mio miglior momento? Sono contento. Se non gioco sono un leone in gabbia, più gioco e meglio mi sento».
Prosegue Conte: «Sanchez è stato bravo a lavorare e noi ad avere pazienza. Ora Lautaro e Lukaku sanno che dietro c'è lui. Sarà titolare anche lunedì contro l'Atalanta? Meglio averle queste possibilità di scelta. Prima mi facevo il segno della croce perché non avevo tante scelte, mentre ora sono più tranquillo. Tutti sono coinvolti. Io non regalo nulla, ma sono un allenatore molto democratico».
Non basta a Roberto D'Aversa un buon Parma, che tiene l'Inter nel primo tempo e la spaventa al 71' con la rete di Hernani che riapre il match. Ma gli emiliani restano dietro e, per loro sofferenza in classifica, rimangono penultimi in graduatoria.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Marzo 2021, 05:01
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