Massimo Sarti
MILANO - È stato un Milan lontano dal gran primo tempo nel

Massimo Sarti
MILANO - È stato un Milan lontano dal gran primo tempo nel derby e dall'ottima prestazione in Coppa Italia con la Juventus. Ma è stato sufficiente per battere 1-0 un Torino troppo evanescente davanti e per raggiungere al sesto posto a quota 35 Parma e Verona. Rossoneri in zona Europa League, «l'obiettivo minimo» come ha ribadito il ds Frederic Massara. Ragionevolmente l'unico raggiungibile ormai tramite il campionato, visti i 10 punti di svantaggio dal quarto posto Champions dell'Atalanta.
Per i granata, invece, quinta sconfitta consecutiva in serie A. Moreno Longo è ancora a secco dopo aver sostituito Walter Mazzarri e vede la zona retrocessione avvicinarsi pericolosamente a cinque punti. Il Diavolo ha giovato ancora dell'inverno d'oro di Ante Rebic, decisivo al 25' su assist di Castillejo e al sesto gol nelle ultime sette partite ufficiali. La stagione del croato ha avuto la sua svolta con la doppietta all'Udinese dello scorso 19 gennaio. Un bel valore aggiunto per Stefano Pioli, che ha dovuto rinunciare nelle ore precedenti il match ad Hakan Calhanoglu (lesione all'ileopsoas destro). È stato allora ripescato Paquetà, che non giocava titolare da novembre. «Vittoria preziosa, molto importante per noi. Dobbiamo continuare così perché il campionato è ancora lungo».
Sintesi a cura del capitano milanista Alessio Romagnoli. Che dal 44' ha avuto a fianco il 20enne Matteo Gabbia, all'esordio in serie A, gettato nella mischia al posto di Simon Kjaer, costretto ad arrendersi ad un problema muscolare al flessore sinistro. In realtà Pioli si era rivolto prima a Mateo Musacchio, che al momento di entrare ha esitato, dicendo di avvertire un dolore a un polpaccio. Pioli, contrariato, ha fatto così entrare Gabbia. Musacchio è poi rimasto negli spogliatoi dopo l'intervallo: «Mi ha detto di aver avuto un problema nel riscaldamento. Non è contento? Come tutti gli altri che stanno in panchina», si è limitato a dichiarare il tecnico del Diavolo.
Visibilmente soddisfatto del suo Milan: «Stiamo trovando un'identità. Sto avendo delle belle risposte. Ma per contare davvero, dovremo fare bene anche sabato a Firenze. Ibrahimovic? Era arrabbiato perché si poteva fare meglio e chiudere prima il match. È giusto essere ambiziosi per la nostra crescita».
riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Febbraio 2020, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA