Massimiliano Leva
Ne è passato di tempo da Mondo difficile, primo disco

Massimiliano Leva
Ne è passato di tempo da Mondo difficile, primo disco di Tonino Carotone, che lo rese una celebrità in Italia. Eppure, lui, oggi scafato giramondo quasi cinquantenne, ha ancora la voglia di indignarsi. «Stiamo perdendo quel grande tesoro umano che sono i valori di solidarietà, umanità, etica», racconta. È il tema che affronta anche con le canzoni del suo ultimo cd Solcando le onde, realizzato con l'insolita collaborazione del Piccolo Coro dell'Antoniano e che affronterà anche nel concerto di sabato al Legend. «La nostra vergogna sta tutta in chi lasciamo in mare, nei poveri che cercano di entare in Europa, abbandonati come rifiuti. Il mio ultimo disco parla di questo: quasi una favola per raccontare un tema così tragico e attuale».
Come è nato il sodalizio con l'Antoniano?
«Ero in Romagna al Premio Casadei e mi hanno proposto di collaborare. Conoscevo già il coro. Lavorare con i bambini è sempre positivo e interessante».
Lei ha collaborato anche il figlio di Fred Buscaglione. Le piace lavorare con gli italiani?
«Condivido la vostra meditarraneità. Per me che sono spagnolo significa condividire un'anima latina che mi ha sempre messo buonumore. Nel primo disco ho lavorato addirittura con Carosone».
Quale città italiana ama di più?
«Mi piacciono i porti: Genova e Napoli».
E Milano?
«Di Milano ricordo l'umidità dell'estate e il freddo dell'inverno. Ricordo con piacere del Birrificio di Lambrate».
La canzone italiana che preferisce?
«Dipende: in questi giorni Il cielo in una stanza di Gino Paoli e Una carezza in un pugno di Mina. Sono un romantico e un nostalgico, anche se oggi i giovani guardano e ascoltano altri, io non posso fare a meno di ascoltare la musica del passato».
Cosa ne pensa della politica di oggi in Italia?
«È arrivata a un populismo pericoloso, quasi folkloristico».
E di questo mondo?
«Confermo. È un mondo difficile».

Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Giugno 2019, 05:01
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