Marco Zorzo
MILANO - Il Diavolo fa le pentole ma non i gol. Pure quelli che anche

Marco Zorzo MILANO - Il Diavolo fa le pentole ma non i gol. Pure quelli che anche
Marco Zorzo
MILANO - Il Diavolo fa le pentole ma non i gol. Pure quelli che anche un bambino metterebbe dentro, a porta vuota, con Pegolo, portiere avversario, in giro per il terreno di San Siro a fare il giardiniere (vero Bennacer?). Morale della favola, compleanno in agrodolce, anzi, tendente all'amaro, per i 120 anni del Diavolo, con i 60mila cuori rossoneri che sono tornati a casa delusi. Milan che sale a quota 21, a braccetto di Torino e Napoli (dell'ex Gattuso). Lontano dall'Europa Legua e lontanissimo anni-luce (-11) dalla zona Champions. Dopopartita non certo esaltante, visto il festone per il compleanno speciale con tutte le vecchie glorie (presenti a San Siro) allestito al Principe di Savoia.
Il Sassuolo dell'ex (ribelle) Roberto De Zerbi strappa un punto prezioso, fatto di fatica, corsa e sudore («Meritatissimo...»). Solo in un altro precedente gli emiliani avevano portato a casa un pareggio (1-1, due stagion i fa) da Milano.
Per i rossoneri le solite pecche, quelle che in qualche modo sulla via Emilia (prima a Parma e poi a Bologna) erano state nascoste dai due blitz esterni.
Occasioni create in modo industriale, ma sprecate anche clamorosamente, lì davanti. Piatek che non la mette dentro nemmeno se lo paghi oro colato. Un golletto il Diavolo l'avava pure fatto con il solito Theo Hernandez (conclusione deviata da un difensore avversario), ma rete annullata dal Var per un braccio di Kessie prima che il pallone arrivasse sui piedi del francese ex Real Madrid. In attacco ha creato di più il baby Rafael Leao, in poco più di un quarto d'ora che Piatek: due legni, traversa e palo scheggiato. Insomma, un Milan pure un tantino sfigato, se vogliamo dirla tutta.
Questo il Pioli-pensiero alla fine della contesa: «Potevamo fare qualcosina di più nel primo tempo, mettere più velocità e precisione. Nel secondo, invece, è stato fatto tutto, abbiamo tirato in porta tante volte, abbiamo prodotto 8-10 occasioni chiare. Era una partita che dovevamo vincere, non ci siamo riusciti, vorrà dire che dovremo fare ancora meglio nelle prossime». E la prossima, a Bergamo con l'Atalanta, non sarà affatto semplice.
Intanto nel pre-partia, Paolo Maldini boccia Ibrahimomic: «È fermo da ottobre, ha 38 anni... Stiamo seguendo anche altre piste». Sarà vero?
marco.zorzo@leggo.it
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Dicembre 2019, 05:01
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