Luca Uccello
Senza Champions per il Milan sarà un fallimento. E senza un

Luca Uccello
Senza Champions per il Milan sarà un fallimento. E senza un posto tra le prime quattro in A sarà nuovamente rivoluzione. A cominciare probabilmente dai sui dirigenti. Posizione a rischio per il presidente Paolo Scaroni in difficoltà in Lega Calcio con tutti gli altri presidenti dopo la figuraccia con la Superlega. E a rischio potrebbe anche essere la posizione di Ivan Gazidis.
Le parole di Paolo Maldini prima di Milan-Sassuolo riaprono una ferita mai rimarginata dai tempi di Rangnick con l'addio di Boban. A rischio c'è soprattutto un progetto tecnico costruito da Maldini e disfatto in questo 2021 da Stefano Pioli. I numeri dicono che dal 3 gennaio a oggi la squadra rossonera sarebbe sesta in classifica con 32 punti conquistati in 19 partite giocate, dietro anche alla Lazio con 40 punti in 18 gare. A pesare sono le 7 sconfitte subìte da inizio anno solare, condite poi da 2 pareggi e 10 vittorie. Troppi i passi falsi per una squadra che punta a qualificarsi nell'Europa che conta.
Una classifica, che se definitiva, ovvero fuori dai primi 4, potrebbe vedere la partenza di molti suoi big. Da Gigio Donnarumma (criticatissimo sui social dopo le risate con Reina a fine contesa con la Lazio) a Calhanoglu. Due che di firmare il rinnovo di contratto non ne vogliono sapere.
Poi per una ragione o per un'altra potrebbe partire anche Alessio Romagnoli. Senza qualificazione alla prossima Champions difficile immaginare il riscatto di Tomori dal Chelsea che di certo non farà sconti. Torneranno probabilmente nelle rispettive squadre pure Dalot, Brahim Diaz e magari anche Meite. Via anche Mandzukic a cui non sarà offerto un altro anno di contratto.
Insomma, perdere l'Europa dalle grandi orecchie cambia le prospettive e soprattutto i giudizi di una squadra giovane e ancora piena di difetti. Senza dimenticare nemmeno che tra un anno scade il contratto di un certo Frank Kessie. E rinnovarlo senza grandi obiettivi non sarà affatto semplice. Più facile forse accettare una ricca offerta della Premier League.
Un Milan che ripartirà ancora una volta da Zlatan Ibrahimovic, con un anno in più sulla carta d'identità e la solita incognita: quante partite riuscirà a giocare? In questo campionato, al momento, ne ha giocato 17 su 33. Praticamente la metà. Poco, troppo poco. Nel 2021 si è parlato di lui più di Sanremo che di che cosa ha fatto in campo. E il Milan, questo Milan, non se lo può più permettere. Messaggio indiretto anche per Stefano Pioli, naturalmente.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Aprile 2021, 05:01
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