Luca Uccello
MILANO - Un povero Dioavolo anche numericamente parlando, in attacco.

Luca Uccello MILANO - Un povero Dioavolo anche numericamente parlando, in attacco.
Luca Uccello
MILANO - Un povero Dioavolo anche numericamente parlando, in attacco. Quattro reti, solo due su azione: è questo il risultato in nove giornate dalla coppia formata Piatek e Leao. Troppo poco per poter sperare di poter raggiungere il quarto posto. Numeri che preoccupano, che fanno male a guardarli soprattutto se paragonati a quelli del passato.
Fanno peggio poi se si ascoltano le parole di Wanda Nara che ha ammesso che «c'era la possibilità di portare Mauro Icardi al Milan, ha raccontato a Tiki Taka: «Per me andare in Francia era la scelta più difficile, la scelta più comoda per sarebbe stata restare a Milano e andare al Milan. Ma il Psg è la scelta migliore per la sua carriera».
Al Milan sarebbe servito. A Giampaolo come a Pioli perché oggi le sole 9 reti segnate rappresentano il peggior inizio negli ultimi 24 anni di serie A. Neppure nelle stagioni poco esaltanti con Tabarez e Zaccheroni il Milan aveva segnato così poco. Peggio della squadra di oggi solo quella allenata da Fabio Capello: stagione 1994-95, una squadra che però riuscì ad arrivare al quarto posto.
Dopo le prime nove giornate quel Milan segnò appena 6 reti, 3 messe a segno da Gullit, 2 da Simone e 1 da Massaro. Oggi in campionato il Milan ha il sesto attacco meno prolifico. Numeri decisamente peggiori anche delle ultime stagioni dove di fatto sono cambiati più allenatori che interpreti: nello scorso campionato furono 11 dei 18 totali i gol segnati dagli attaccanti, nei due anni con Montella prima 10 su 16 e poi 7 su 12, nel 2015-16 invece 8 su 11, nel 2014-15 con Inzaghi 10 su 18 e nel 2013-14 nell'ultima esperienza di Allegri 6 su 16.
Dal passato al presente con Piatek, Leao e anche il misterioso Rebic che devono darsi una svegliata. Nel mondo Milan la delusione è forte e le parole di Ivan Gazidis pronunciate all'assemblea dei soci non aiutano: «In un periodo così difficile, abbiamo investito 135 milioni tra le sessioni invernali ed estive di calciomercato». Tanti soldi mal spesi fin qui. Ma «la visione di Elliott è chiara e audace, riportare il Milan al vertice del calcio italiano e mondiale e non metterci 10-15 anni». Una replica alle ultime dichiarazioni di Paolo Maldini? Non direttamente, ma le parole pronunciate dall'ex capitano rossonero hanno infastidito non solo l'amministratore delegato rossonero che chiude: «Siamo tutti impazienti di vincere, ma la realtà è che ci vuole del tempo. Non vogliamo fare promesse che non si avvereranno».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 29 Ottobre 2019, 05:01
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