«Libertà, libertà». «Stop al partito del virus». Sono
Un'altra giornata di passione - dopo i tafferugli in corso Buenos Aires andati in scena lunedì sera - che ha visto paralizzata la zona nord della città. La tensione nelle piazze di Milano è alle stelle e si teme che la situazione degeneri. I liberi professionisti si sono dati appuntamento a Bresso e, a bordo delle proprie auto, per «non permettere a chi vuole fare casino di infiltrarsi, si sono diretti verso Palazzo Lombardia. Il serpentone non era però autorizzato ed è stato fermato, alle 17, all'angolo con viale Fulvio Testi, dalle camionette della polizia e dagli agenti in tenuta antisommossa schierati in mezzo alla carreggiata. «L'Italia che lavora non può accettare il decreto del 25 ottobre - afferma Maurizio Pinto, presidente del Movimento imprese italiane Non solo segna la limitazione dei cittadini nelle loro libertà, ma decreta il dissesto economico». I rivoltosi annunciano «che non si fermeranno» e minacciano «nuove proteste». Alcuni di loro hanno deciso di raggiungere in serata il Pirellone per un breve sit in.
Più rissoso, invece, il gruppo di circa 20 persone che si è formato nel parcheggio davanti all'Ortomercato, alla periferia sud. Tutte con la bandierina arancione del movimento dei gilet arancioni e quasi nessuna con addosso la mascherina. Hanno ribadito le loro idee negazioniste, perché dicono di essere «amanti della libertà». E chiariscono che «quando sarà a disposizione il vaccino anti-Covid lo rifiuteranno».
(S.Rom.)
Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Ottobre 2020, 05:01
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