Lazio, come te non c'è nessuno in Europa

Lazio, come te non c'è nessuno in Europa
Enrico Sarzanini
ROMA - La quadra perfetta per poter sognare in grande. L'ha trovata Simone Inzaghi che, dopo una partenza tra alti e bassi quando tutto sembrava compromesso e già circolavano voci di un possibile esonero dalla panchina, ha inanellato 10 vittorie di fila entrando di diritto nella storia della Lazio e superando il maestro Sven Goran Eriksson con cui nel 2000 vinse uno scudetto e due coppe europee.
Ma i numeri (impressionanti) non finiscono qui perché tra record e tabù infranti il tecnico biancoceleste sta riscrivendo la storia di una società che lo scorso 9 gennaio ha compiuto 120 anni.
Leggendo la classifica sono in molti a stropicciarsi gli occhi perché nessuno avrebbe mai immaginato una squadra in grado di poter girare fino a 45 punti (a quota 42 la Lazio deve recuperare la sfida contro il Verona il 5 febbraio allo stadio Olimpico) ed è proprio nella classifica che si nasconde il vero segreto di Simone Inzaghi. Ovvero: con 40 gol fatti e 16 subiti i biancocelesti hanno la miglior differenza reti insieme all'Inter ma con una gara ancora da giocare. Tutto merito di un Immobile in formato mondiale e di una difesa che si è scoperta impenetrabile.
Se è vero che i campionati si vincono subendo pochi gol allora la Lazio è sulla buona strada perché è quella che nei secondi tempi ne ha incassati meno delle squadre dei cinque maggiori campionati europei. Appena tre le reti subìte perfino il Liverpool dei record si trova dietro a quota otto. «La difesa ha fatto un lavoro straordinario nel girone d'andata» ha spiegato Inzaghi, «lavoriamo di squadra e anche gli attaccanti ci aiutano».
riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Gennaio 2020, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA