«La Resistenza ha un museo»

Giovanni Migone
Da un lato la Milano del futuro, quella dei grattacieli e del nuovo verde. Dall'altro quella del passato e della memoria, premiata con la Medaglia d'Oro della Resistenza. A unire queste due città, diverse e sovrapposte, sarà il Museo Nazionale della Resistenza, che troverà spazio in piazzale Baiamonti, negli oltre 2.500 metri quadri della seconda piramide-vetrata progettata dagli archistar Herzog e De Meuron e ancora da realizzare. Ad annunciarlo in una conferenza stampa ieri pomeriggio, sono stati il ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini (nella foto) e il sindaco Giuseppe Sala.
«Quattro anni fa avevamo stanziato 2,5 milioni di euro per un progetto dedicato alla Resistenza all'interno della Casa della Memoria», ha spiegato il ministro. «Un progetto ampiamente discusso, perché si pensava potesse risultare uno spazio troppo ridotto o che potesse interferire con le attività della stessa Casa della Memoria. In queste settimane abbiamo lavorato perché la natura dell'intervento dello stato cambiasse e ai 2,5 milioni originari se ne aggiungessero altri 15».
L'annuncio mette fine alle polemiche con le associazioni, Anpi in testa, che ritenevano inadatta la struttura di via Confalonieri, al punto da raccogliere diverse migliaia di firme, tra cui quella della senatrice Liliana Segre. Ora sarà la seconda piramide, ancora da realizzare, sorella della prima che oggi ospita Fondazione Feltrinelli e Microsoft, a custodire e tramandare una parte importante della storia del Paese. Perché «la memoria di chi ha combattuto per restituire all'Italia la libertà», ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio letto dal ministro Franceschini «va conservata e trasmessa, non per riprodurre divisioni, ma per consolidare e diffondere, specialmente tra le giovani generazioni, la consapevolezza del valore inestimabile della democrazia e della libertà». La forma giuridica del nuovo museo sarà quella della fondazione, ha spiegato ancora il ministro, «perché è fondamentale tenere in rete tutti i luoghi che si occupano di mantenere viva la memoria della resistenza».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Dicembre 2019, 05:01
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