«La mia canzone dolente e la voglia di ripartire»

Giorgio Ciccarelli ha fatto parte degli Afterhours, ha suonato per Mina, a Roma il Primo Maggio e a Sanremo. Dal 2015 è solista, passando da chitarrista a cantautore. È uscito ieri il suo nuovo singolo Non credo in Dio.
Titolo forte.
«A quanto pare non è mai uscita una canzone in Italia che parlasse direttamente della mancanza di fede con un titolo così esplicito. Non credo in Dio non è nata per essere una canzone provocatoria, anche se forse poi lo diventa davvero. È innanzitutto una canzone amara, dolente, piena di una rabbia sana».
Cosa può anticiparci del suo album in arrivo, terzo da solista?
«È un disco scuro, arriverà in autunno. Ha collaborato ai testi lo scrittore e sceneggiatore di fumetti Tito Faraci, ci conosciamo da più di 30 anni. Aveva una fanzine, Anestesia Totale, messa in piedi con Matteo B. Bianchi. Io suonavo nei Colour Moves, mi intervistò. Dopo vent'anni l'ho ritrovato e gli ho chiesto di scrivere i testi per il mio primo disco. Adesso siamo al terzo».
Da milanese, come vede la città?
«Spero in ottobre o novembre di tornare a suonare, ma esisteranno ancora i locali? Spero ci sia la voglia di investire nella musica». (F.Bin.)

Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Giugno 2021, 05:01
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