L'app che incastra i bulli

L'app che incastra i bulli
Salvatore Garzillo
Vi è mai capitato di voler segnalare un bullo a scuola ma non avete trovato il coraggio di farvi avanti? E quante volte avete visto uno spacciatore all'angolo ma avete rinunciato a chiamare la polizia per paura di perdere tempo o essere coinvolti? Per questo la polizia ha sviluppato YouPol, un'applicazione per smartphone che consente di comunicare in maniera del tutto anonima con la centrale operativa della propria città e di inviare in tempo reale un video o una foto del crimine. È l'evoluzione del citizen journalism, siamo arrivati alla citizen police, in una dimensione sempre più orizzontale dell'informazione, anche di quella relativa a un reato. YouPol è stata lanciata in forma sperimentale alla fine del 2017 a Milano e Napoli, ha raccolto risultati soddisfacenti anche senza una adeguata campagna pubblicitaria. Col nuovo anno la ricezione e gestione delle segnalazioni sono state allargate a tutte le questure d'Italia. Nei giorni scorsi, grazie a un'indicazione arrivata dalla app, a Torino è stato arrestato un ragazzo di 21 anni che nascondeva in casa 6 chili di marijuana.
«Dall'inizio del 2018 abbiamo già avuto 44 segnalazioni - ha raccontato Maria Josè Falcicchia, dirigente dell'Ufficio prevenzione generale di Milano - di queste 37 erano per spaccio, 3 per bullismo, 4 per maltrattamenti, e hanno portato a un arresto e due denunce. Il nostro obiettivo è di aumentare il numero di interventi per bullismo, un fenomeno per lo più diffuso nelle scuole dove non possiamo essere presenti come nelle vie dello spaccio».
Per dnunciare un bullo è sufficiente avere un cellulare, accendere la telecamere e inviare un filmato o una foto seguendo l'interfaccia dell'app. YouPol è scaricabile su tutti gli smartphone e tablet accedendo alle piattaforme di Apple Store, per i sistemi operativi IOS, e Play Store, per i sistemi operativi Android.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Febbraio 2018, 05:01
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