L'Alzheimer e l'ologramma

L'Alzheimer e l'ologramma
Ilaria Del Prete
Fabrizio Moro è tornato nella dimensione che preferisce, quella del palco. Il Figli di Nessuno Tour arriva sabato al Forum. Più di due ore di show, ripercorrendo successi e inediti dell'ultimo album.
Fabrizio, chi sono i figli di nessuno di cui canta?
«Le persone cresciute con me nei quartieri di Roma che ho abitato. San Basilio, Setteville, Setteville Nord. Chi cresce in un contesto non semplice e grazie a coraggio e determinazione va ugualmente avanti. Come Rocky Balboa. Se non avessi visto quel film non avrei fatto il cantautore».
Il Forum è sempre stato un suo sogno. Come si sente ad averlo realizzato?
«Mi fa un po' strano. Ogni volta che salgo sul palco mi godo il momento, ma corro anche indietro con i ricordi. Il primo concerto a Milano è stato nel 2009 ai Magazzini Generali. C'erano 350 persone. È una città più ostica rispetto al Centro-Sud, ritrovarmi con diecimila biglietti venduti per me è un premio».
Il suo successo non è stato immediato.
«Ci ho messo dieci anni. Noi quarantenni siamo nati a cavallo tra il boom degli anni '70 e oggi, quando la comunicazione è cambiata ed è più facile farsi conoscere».
I giovani cantautori hanno la strada spianata?
«No, perché se è più semplice farsi ascoltare grazie a Spotify o ai social, è più difficile poi mantenere nel tempo il successo acquisito».
Tra i giovani c'è anche Ultimo, ospite del suo concerto a Roma.
«Niccolò per me c'è sempre, tra noi c'è un rapporto particolare. Ci conoscevamo già prima che lui vivesse questa grande escalation, e mi sento in parte responsabile a livello umano nei suoi confronti. Vivo la sua storia con molta apprensione».
Sono previsti ospiti al Forum?
«Non mi piace svelarli. C'è uno spazio in cui saremo solo io e il pianoforte. Se qualcuno dei miei amici vorrà salire, salirà».
I concerti nei teatri saranno diversi rispetto ai palazzetti?
«No. L'idea di un concerto in acustico o ridotto non mi è mai piaciuta. Il mio è un concerto rock».
Sul cuore ha tatuato punk. Si sente ancora così?
«Nel momento in cui con i miei musicisti, che sono anche amici, beviamo birra prima di salire sul palco, sì. Vivo per quella sensazione».
Si sente cambiato dalla paternità?
«Sicuramente in meglio, mi ha dato molto coraggio. Mi ha fortificato e reso più responsabile nelle scelte che riguardano anche la loro vita».
E all'amore ci pensa?
«Ci credo, manda avanti il mondo. Ma non sempre lo si ritrova in un rapporto tra due esseri umani. Non riesco ad avere relazioni durature. Ricevo talmente tanto amore dai fan, sul palco che sì, c'è spazio per altro, ma nella scala dei valori per me la musica viene prima».
Ha scritto e diretto video. Al cinema ci pensa?
«Mi hanno proposto ruoli da attore ma mi fa un po' paura. Nella testa ho un'idea. Mi piacerebbe fare un film su un pugilie italiano, un ragazzo che parte dal quartiere e diventa campione».
I fan fanno fotomontaggi di lei e Ermal Meta fidanzati. Vuole dirgli qualcosa?
«Basta con questa storia! Anche se non capisco perché lui fa sempre la donna».
Il 26 ottobre. Forum. Via Di Vittorio, 6. Ore 21. Biglietti 60-29 euro.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Ottobre 2019, 05:01
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