In cella i rapinatori pendolari di gioiellerie

Salvatore Garzillo
Erano trasfertisti delle rapine, giravano l'Italia a caccia della gioielleria da colpire. Stessa formazione, stesso modus operandi. In due, uno armato di pistola, facevano irruzione nel negozio e portavano via i preziosi scappando su un'auto rubata. Alle 10.30 del 18 maggio 2019 la coppia di rapinatori ha svaligiato una gioielleria a Segrate, bottino di 25mila euro. Ieri i carabinieri di San Donato Milanese, assieme ai colleghi della compagnia Napoli Stella, arrestato il 37enne Domenico Tavano e al 29enne Luigi Alamaro. Il primo - già noto alla giustizia per lesioni, stupefacenti, rapine - era già ai domiciliari, il complice - anch'egli con guai giudiziari ma per rapine, stupefacenti e armi - era in carcere per un'altra vicenda.
Quel giorno i due, arrivati a bordo di una Fiat Uno, sono entrati nella gioielleria. Il primo, Tavano, si è finto cliente interessato a un braccialetto. Alamaro è entrato puntando la pistola prima contro la titolare della gioielleria, e poi, quando questa è scappata verso il retro, contro la tempia del marito 76enne. L'uomo è stato costretto ad aprire la cassaforte, dalla quale sono stati presi rotoli di bracciali, catenine in oro giallo e bianco e dei girocolli per 25mila euro. Gli investigatori dai video e dalle tracce biologiche trovate sulla Fiat abbandonata sono riusciti a identificare i due malviventi e grazie alle registrazioni delle telecamere dei varchi del Comune, hanno scoperto che avevano una seconda auto pulita. Una Mercedes Classe C noleggiata da Tavano, il quale era stato controllato più volte in giro per l'Italia. Secondo quanto riferito dai carabinieri di San Donato, diretti da Antonio Ruotolo, i due avevano rapinato una gioielleria a Follonica e un locale in provincia di Pesaro e Urbino.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Febbraio 2020, 05:01
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