IL BASKET SECONDO RIVA

IL BASKET SECONDO RIVA
Fabrizio Poncirroli
Antonello Riva è una leggenda del basket italiano. Medaglia d'Oro agli Europei del 1983, ha giocato con l'Olimpia Milano per cinque stagioni (dal 1989 al 1994). Oggi ha sposato il progetto di PM-International ma non ha smesso di amare la pallacanestro.
Antonello, corretto fermare tutto il basket?
«Se il basket avesse avuto la forza di ripartire che ha avuto il calcio, probabilmente le cose sarebbero andate diversamente. Mi rendo conto che far tornare i giocatori sparsi nel mondo per due mesi di partite sarebbe stato molto complicato».
Parliamo dell'Olimpia Milano che sta rivoluzionando il proprio roster.
«Sai, Messina ha pieni poteri. E' sia il coach che chi decide a livello di mercato. Lo scorso anno era un po' bloccato da contratti già in essere e ha dovuto adeguarsi a situazioni ereditate dal passato. Ora sta prendendo giocatori funzionali al suo credo. Ritengo che sia cercando di costruire la rosa giusta per il suo modo di fare basket».
Che ne pensa dell'acquisto del giovane Moretti da parte del club biancorosso?
«Giovane di grande interesse. E' andato a giocare in NCAA. Non una scelta facile, soprattutto per un giocatore italiano. Credo sia arrivato nel posto giusto al momento giusto. Con coach Messina avrà modo di crescere molto. Conosco bene il padre, non ho dubbi sul fatto che la scelta di andare a Milano sia quella giusta».
I tifosi dell'Olimpia sognano soprattutto l'arrivo di un fuoriclasse come Datome.
«Guarda, Gigi è un grandissimo giocatore. Penso sia uno dei migliori cinque italiani in circolazione. Ha già dimostrato quanto vale, vincendo anche tantissimo. Sono onesto, mi piacerebbe tantissimo vederlo giocare a Milano. Sarebbe davvero un grandissimo colpo per l'Olimpia».
Che basket sarà quello che vedremo post Covid-19, dopo questo terribile periodo di lockdown?
«Credo che andremo incontro ad un basket senza pubblico per diverso tempo e, rispetto al calcio, il prezzo da pagare per l'assenza dei tifosi sarà elevato a tutti i livelli. La mia speranza è quella di vedere almeno il 50% del pubblico all'interno dei palazzetti il prima possibile. Sarebbe vitale per tutto il movimento ritrovare, se pur parzialmente, i tifosi». Difficile ma non impossibile, speriamo abbia ragione Riva.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Giugno 2020, 05:01
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