Fontana pensa positivo: «Il 3 si apre»

Giovanni Migone
«Ritengo che la Lombardia rientrerà sicuramente nel novero delle regioni che avranno libertà di movimento». Pochi minuti prima delle 18 le speranze dei lombardi di potersi spostare al di fuori della propria regione dal 3 giugno diventate più concrete. A dare corpo alle aspirazioni di potenziali bagnanti e gitanti, le parole dello stesso governatore lombardo, Attilio Fontana.
FONTANA OTTIMISTA PO «Abbiamo esaminato i dati che abbiamo inviato all'Istituto Superiore di Sanità», ha affermato. «Sono tutti estremamente positivi. Sono tutti in miglioramento rispetto alle precedenti stime. Questo vuole dire che la situazione sta sostanzialmente migliorando. Ritengo quindi che, in previsione del provvedimento governativo nel quale si stabilirà la riapertura tra diverse regioni, la Lombardia rientrerà sicuramente nel novero delle regioni che avranno libertà di movimento. Sono quindi molto confidente sul provvedimento che verrà emanato dal Governo». I lombardi sperano, ma le risposte concrete devono arrivare dal Governo, non prima di domani.
LOMBARDIA MALATA D'ITALIA I dati del quotidiano bollettino serale non sono pienamente positivi, dato che la regione resta la più malata d'Italia. Sono 382 i nuovi casi di coronavirus in Lombardia, mentre l'altro ieri erano 384 in totale. Di questi ultimi, però 168 erano tamponi processati dall'Ats di Bergamo effettuati nel corso della settimana, senza i quali il conto di ieri si fermerebbe a 216 nuovi positivi. Al di là delle modalità di calcolo, il dato di ieri è, nella migliore delle ipotesi, in linea con il giorno prima. Una linea che però si discosta, e non di poco, dai 158 nuovi contagi registrati martedì e dai 148 di lunedì. Quello che migliora è il dato dei decessi, che aumenta solo di 20 unità, dopo i 58 morti dell'altro ieri. Martedì erano stati 22 e lunedì 34. Continua inoltre la curva discendente dei ricoveri in terapia intensiva (-2, totale 173) e fuori (-156, 3.470). Milano mantiene i livelli degli ultimi giorni, sia in provincia (76 nuovi casi, contro i 68 di ieri) che in città (39 contro 41).
IL MINISTRO Perché il ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia, ha spiegato che deciderà sulla base di valutazioni «rigorose e laiche». La decisione sarà presa sulla base di 21 parametri, ha spiegato Carlo Signorelli, docente di Igiene e Sanità pubblica al San Raffaele di Milano. «Non esiste solo l'indice Rt, ma bisogna leggere tutti gli indicatori».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Maggio 2020, 05:01
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