Fabo, video choc in aula

Fabo, video choc in aula
Angela Calzoni
Le persone «sottoposte a sofferenze terribili con malattie irreversibili», come Fabiano Antoniani, hanno «il diritto di scegliere se e come morire, è un diritto umano fondamentale» e «per me era un dovere aiutare Fabiano, sono responsabile di averlo aiutato». Marco Cappato ha descritto così il ruolo che ha avuto nella morte di Dj Fabo, il 40enne milanese diventato cieco e tetraplegico dopo un incidente stradale, che il 26 febbraio scorso ha messo fine alle sue sofferenze. Cappato è a processo con l'accusa di aiuto al suicidio, proprio per aver accompagnato Fabiano nella clinica Dignitas, vicino a Zurigo. Il leader radicale, però, ha precisato di non aver «rafforzato il suo intento» di farla finita. Fabo era determinatissimo. «Mi diceva: «Se non mi aiuti, uno che mi spara lo trovo».
L'udienza si è aperta con la proiezione in aula dell'intervista ad Fabo realizzata dall'inviato delle Iene Giulio Golia. Pochi giorni prima di raggiungere la Svizzera, Fabiano aveva deciso di incontrarlo per spiegare la sua decisione e mostrare la sofferenza che doveva affrontare ogni giorno. Un dolore costante, insopportabile, a cui si aggiungeva la consapevolezza che per lui «non c'era più nulla da fare». «Fatti immobilizzare e metti una benda che non ti faccia vedere nulla e resta così per una settimana - aveva spiegato a Golia - così potrai sapere come sto io. Non resisteresti neppure un giorno».
Immagini e parole, quelle di Fabo, che hanno commosso fino alle lacrime non solo la madre e la fidanzata, ma anche i giudici popolari, la cancelliera e perfino il pm Tiziana Siciliano. Nel corso ddell'intervista Fabiano aveva avuto una crisi respiratoria. La telecamera aveva ripreso tutte le operazioni che la fidanzata Valeria era stata costretta a fare per aiutare il compagno, determinatissimo a mettere fine a quelle sofferenze. «Dal punto di vista medico - ha spiegato Cappato in aula - Fabiano avrebbe potuto continuare a vivere, o sopravvivere, per altri 10-15 anni. Ma dubito che un giorno non sarebbe arrivato a chiedere aiuto, vista la sua determinazione a morire».
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Dicembre 2017, 05:01
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