Ema, missione impossibile

Ema, missione impossibile
Elisa Straini
Le possibilità di riaprire i giochi sono poche. Se Ema è destinata a trasferirsi ad Amsterdam però, Milano (e l'Italia) vanno ricompensate.
Ne è convinto il sindaco Giuseppe Sala, domani a Bruxelles in Commissione petizioni del Parlamento europeo per l'audizione richiesta dopo l'assegnazione dell'Agenzia del Farmaco (Ema) ad Amsterdam, che ha battuto Milano solo al sorteggio finale. «Non vado per sollevare un polverone, vogliamo essere concreti e pratici per far valere le nostre ragioni», ha spiegato ieri in un conferenza stampa con gli europarlamentari M5S. «La partita non la consideriamo chiusa. Non mi interessa sapere quante possibilità abbiamo, mi interessa fare un'operazione di chiarezza davanti al Parlamento». Le probabilità di cambiare le sorti della partita, ha sempre ammesso anche lui, sono davvero minime. Ecco quindi che si guarda avanti, per tentare di vantare almeno il credito maturato nei confronti dell'Ue. «Milano ha fatto uno sforzo incredibile, garantendo il dossier migliore. Deve essere ricompensata perché ha subito un'ingiustizia». Obiettivo è «chiedere in maniera ferma che ci sia grande attenzione» sul rispetto del programmi dei lavori da parte di Amsterdam. E anche che «i controlli dell'Ue non restino un passaggio formale». «È giusto che si senta la mia voce anche per sottolineare alcuni aspetti anomali», sottolinea ancora il sindaco. «Da quanto mi risulta la sala d'ascolto accesa durante tutto i lavori della mattinata, nel momento del sorteggio era spenta. Chiederò contezza anche di questo».
E soprattutto «per le prossime agenzie ha concluso Sala - si tenga conto del grande sforzo che Milano ha fatto». Un'idea potrebbe essere assegnare a Milano l'Agenzia del lavoro e la cybersecurity.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Maggio 2018, 05:01
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