Diffamò Maroni condannato Belsito
Al centro del caso ci sono alcune dichiarazioni con cui Belsito sosteneva che l'allora ministro dell'Interno era stato «destinatario» di una «tangente da 54 milioni di dollari» per una commessa in Libia.
I difensori dell'ex contabile del Carroccio, Alberto Ramin e Antonio Gallinaro, hanno annunciato ricorso in Cassazione, ritenendo la sentenza «ingiusta»: «Belsito non ha mai autorizzato quella pubblicazione e in quella registrazione non emerge mai la parola tangente né il nome di Maroni» sostengono. Da parte sua Maroni ai tempi della condanna di primo grado aveva dichiarato che avrebbe devoluto la provvisionale in beneficienza.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Settembre 2019, 05:01
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