DETENUTO DA 3 MESI

«Hanno potuto condannarmi ma non hanno potuto decidere del mio modo di reagire e di vivere, non hanno potuto inquinare né il mio cuore né il mio cervello»: Roberto Formigoni lo scrive in una lettera alla rivista Tempi raccontando i suoi primi tre mesi di carcere. L'ex governatore condannato in via definitiva a 5 anni e 10 mesi, detenuto a Bollate, spiega che «in galera, come ho imparato nella mia vita, vivo il presente istante per istante, e il presente è il luogo della presenza di un Altro, e ogni istante è un'occasione di sofferenza ma anche di incontro, di dialogo, di riflessione». Solo l'attacco della lettera è dedicato alla sua condanna. Poi Formigoni parla della vita di tutti i giorni in carcere dove c'è «poco tempo utile nella giornata. E dunque a maggior ragione il tempo non va sprecato». Tante le lettere: «Ben oltre duemila. Oggi hanno un po' rallentato il ritmo, ma ogni giorno ci sono nuovi arrivi. È qualcosa di straordinario, che mi emoziona e mi sorprende ogni volta».

Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Giugno 2019, 05:01
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