Daniele Petroselli
Da Allegri a Gasperini, passando per Giampaolo. Giovanni Galeone

Daniele Petroselli Da Allegri a Gasperini, passando per Giampaolo. Giovanni Galeone
Daniele Petroselli
Da Allegri a Gasperini, passando per Giampaolo. Giovanni Galeone è stato un maestro per tanti tecnici della Serie A. E nel giorno del suo ottantesimo compleanno ha fatto IL punto sul calcio italiano, con un occhio ai suoi pupilli.
Le piace il calcio di oggi rispetto a quello dei suoi tempi?
«Il Covid ha stravolto un po' tutto. Si gioca tanto e questo non permette agli allenatori di preparare bene il gruppo. Vedo buone squadre, come la Roma, l'Atalanta, il Napoli, hanno un'identità ma manca la costanza».
Per Pirlo prima esperienza in panchina alla Juventus. Come valuta il suo operato finora?
«Ha vinto la Supercoppa, ma a San Siro sono stati massacrati dall'Inter. Manca ancora uno schema preciso, in più non condivido le scelte sul mercato. Hanno speso 60 milioni per Chiesa quando in quel ruolo sono ben coperti. Io avrei agito sul reparto difensivo, visto che Chiellini ormai ha 36 anni e Bonucci non è più quello di un tempo».
L'Inter di Conte invece? Può essere la favorita, visto che non gioca le coppe?
«E' fortissima, ma privilegia troppo il fisico. Con squadre che si chiudono ha troppe difficoltà nel trovare spazi. Conte fa sempre a meno della tecnica. Però di sicuro ha una rosa all'altezza per arrivare al titolo».
In testa però c'è il Milan di Pioli. Che ormai non è più una sorpresa:
«Ha fatto cose straordinarie. Però a dire il vero non credo che possa arrivare fino in fondo. Conosco Pioli, è un ottimo tecnico, ma soprattutto conosco Ibrahimovic. Ha fame di vittorie. Ma quando arriveranno i momenti chiave, ho paura che possa venire il braccino corto».
L'Atalanta del suo Gasperini invece sono anni che strabilia. Dove può arrivare?
«Lo Scudetto? Puoi aspettarti di tutto. Certo, vedo più possibile la Coppa Italia, ma non dimentichiamoci la Champions. E' la squadra italiana che gioca il calcio più europeo, più della Juve. Ed è merito del tecnico, permaloso sì ma preciso e meticoloso nel lavoro così come lo era sul campo quando lo allenavo».
Per Allegri si fa il suo nome per la Roma. Può essere l'ambiente ideale per lui?
«La Roma è una buona squadra, con 3-4 elementi in più può puntare in alto. E' vero, a Roma hanno vinto in pochi, come Liedholm e Capello, personalità forti. Lì devi avere una corazza speciale e lui ce la può fare. Anche se lo vedrei bene al Real Madrid».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Gennaio 2021, 05:01
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