Caso Meazza, Cio in allarme

Paola Pastorini
Demolire il Meazza per costruire un nuovo stadio, oppure ristrutturarlo. Le due ipotesi sul futuro di San Siro tengono banco. E infiammano il dibattito. Tutti coinvolti: dalle istituzioni ai club milanesi (in primis), dai tifosi ai partiti politici. Sono due le fazioni. Inter e Milan stanno valutando, ma per ora sono solo parole, la possibilità di edificare un nuovo impianto nella zona degli attuali posteggi di piazzale Moratti. Ma dal dire al fare c'è di mezzo la questione dei vincoli della sovrintendenza. E soprattutto c'è la schiera dei contrari che invoca, guidati dal centrodestra, addirittura un referendum.
Il dibattito è diventato un caso internazionale, che va a interferire anche sulla candidatura Milano-Cortina alle Olimpiadi invernali del 2026, perché la cerimonia d'apertura dei Giochi è a San Siro. Ed è proprio per avere rassicurazioni che il Cio (Comitato olimpico internazionale), ha chiesto chiarimenti al Comune. Immediate le garanzie del sindaco Giuseppe Sala: «La cerimonia di inaugurazione andrà senz'altro nello stadio, in un modo o nell'altro». Sala a questo punto chiede alle squadre di uscire dall'ambiguità: «È il momento che facciano chiarezza. Io vorrei che San Siro fosse ristrutturato, ma se hanno un'idea diversa mi portino un progetto. Il mio non è un ultimatum ma devono chiarire».
Poi, frena sull'ipotesi di demolizione: «Per buttare giù San Siro dovrei avere la proprietà del nuovo stadio. Altrimenti la Corte dei Conti mi verrebbe a prendere, dicendomi che avevamo uno stadio di nostra proprietà e l'abbiamo demolito». Intanto, le tifoserie si sono scatenati sui social, tra petizioni e l'hashtag #SaveSanSiro che spopola su Twitter: «Giù le mani dalla Scala del calcio». Anche gli sportivi si stanno mobilitando. Chicco Evani, ex rossonero e oggi vice di Mancini in nazionale: «Demolire San Siro è come abbattere il Colosseo».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Marzo 2019, 05:01
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