Caso Fadil, altri 90 giorni per la verità

Caso Fadil, altri 90 giorni per la verità
Altri 90 giorni per concludere gli accertamenti autoptici e depositare una relazione sulle cause della misteriosa morte di Imane Fadil, una delle testimoni chiave del caso Ruby deceduta lo scorso 1 marzo all'ospedale Humanitas di Rozzano.
È la proroga concessa dalla procura al pool di consulenti, guidato dall'anatomopatologa Cristina Cattaneo, incaricato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dai pm Luca Gaglio e Antonia Pavan di fare chiarezza sul decesso della modella marocchina.
Lo scorso 26 marzo era iniziata l'autopsia all'Istituto di medicina legale di Milano e gli inquirenti avevano dato 30 giorni di tempo agli esperti per il deposito della relazione finale. Da quanto si è saputo, però, per la complessità delle analisi sono stati concessi ora altri 90 giorni e quindi il termine slitta a fine luglio. Il quesito, a cui gli esperti nominati dalla procura devono rispondere nell'inchiesta aperta per omicidio volontario, prende in considerazione ogni aspetto: si va dall'avvelenamento per intossicazione da metalli alla morte naturale per malattia fulminante.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Aprile 2019, 05:01
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