Capotreno accoltellato da un migrante, è bufera

Capotreno accoltellato da un migrante, è bufera
Elisa Straini
Sorpreso senza biglietto ha aggredito il controllore con una coltellata, che l'uomo è riuscito a parare seppur riportando una profonda ferita alla mano.
È successo ieri alle 9 sulla linea Piacenza Milano, all'altezza di Santo Stefano Lodigiano. Il capotreno di Trenord, 45 anni, ha notato il giovane, descritto come africano, che tentava di nascondersi: era senza biglietto. Neanche il tempo di chiedergli il titolo di viaggio e si è ritrovato con la lama conficcata nella mano. Caricato in ambulanza è stato trasportato all'ospedale di Codogno: le sue condizioni non sono gravi ed è stato già dimesso, ma dovrà tornare per i controlli. L'aggressore invece è riuscito a fuggire, ma ne è stato fatto un identikit e sulle sue tracce da subito si sono messi Polfer e carabinieri.
L'episodio di ieri segue una serie di aggressioni denunciate dai dipendenti di Trenord a cominciare da quella di due anni fa, la più grave, alla stazione di Villapizzone dove un capotreno fu colpito con un machete da una gang di giovani sudamericani e perse il braccio. L'ad dell'azienda, Cinzia Farisè, anche il mese scorso aveva scritto ai prefetti per chiedere interventi. Ora dopo l'ultima aggressione scoppia la protesta dei dipendenti Trenord. Per lunedì i sindacati hanno infatti proclamato uno sciopero. «Questo ennesimo episodio di violenza si inserisce in un contesto di aggressioni continue che oramai unisce l'Italia in tutte le sue regioni ha denunciato Giovanni Abimelech, segretario generale Fit Cisl Lombardia - il treno, le stazioni, sono oramai diventati un gigantesco Far West dove si aggirano, indifesi, sia i dipendenti che i viaggiatori tutti».
Si riapre anche la polemica politica su immigrazione e sicurezza, con il centrodestra che punta il dito contro «l'accoglienza incontrollata» da parte del governo. Per il capotreno gli auguri di pronta guarigione tra gli altri del presidente della Regione Roberto Maroni, che ieri si è messo subito in contratto con l'ospedale. Il suo assessore ai trasporti Alessandro Sorte, dopo la campagna che ha portato all'introduzione di vigilantes armati sui treni, è tornato a chiedere presidi militari, «ma dal governo ha lamentato - non abbiamo nessuna risposta: ceda quindi a noi la competenza sulla sicurezza».
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Luglio 2017, 05:00