Botte e rapine come in Gta condannata la baby gang

Botte e rapine come in Gta condannata la baby gang
Aggredivano in branco coetanei incontrati per caso solo per sfuggire alla noia. Giocare a Grand Theft Auto sulla playstation non bastava più: dovevano trasportare quella violenza nella realtà per conquistare - come dicevano nelle intercettazioni - «il centro di Monza». Ieri alla banda di giovani brianzoli - età media 20 anni - sono state inflitte in rito abbreviato dal gup di Monza Pierangela Renda condanne da uno a 9 anni. Il pm Carlo Cinque ne aveva chiesti fino a 16 per le accuse di rapina aggravata, tentato omicidio, lesioni, furto, minacce gravi e spaccio di droga.
Il gruppo era stato arrestato dalla polizia lo scorso aprile dopo nove episodi accertati di rapina (tutti nel periodo tra il marzo 2018 e lo scorso gennaio) e di un feroce pestaggio ai danni di un 32enne, nel centro di Monza, sotto gli occhi delle telecamere di sicurezza (nella foto sopra). La vittima, accerchiata e massacrata dal branco, era sopravvissuta per miracolo. Per la violenza delle aggressioni l'indagine era stata chiamata proprio Gta, dal nome del celebre videogioco. «Ora sto giocando a Gta, quello in cui fai le rapine, rubi le macchine - dice uno degli arrestati in un'intercettazione - ma che palle farlo sulla Play, mi vien voglia di prendere e uscire a farle».

Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Ottobre 2019, 05:01
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