Alessio Agnelli
MILANO - Cuore, orgoglio e statistiche da fenomeno: El Toro si

Alessio Agnelli MILANO - Cuore, orgoglio e statistiche da fenomeno: El Toro si
Alessio Agnelli
MILANO - Cuore, orgoglio e statistiche da fenomeno: El Toro si prende l'Inter, regalando a Conte primato e l'ennesimo record. Contro la Spal ha messo a segno un'altra doppietta, bissando quella di 5 giorni prima a Praga e confermandosi nelle vesti di nuovo Re Mida nerazzurro, dal tocco d'oro e prezioso nelle alchimie di squadra.
Ma sono solo alcuni dei numeri, impressionanti, di Lautaro Martinez in questo avvio di stagione da Toro scatenato. Con i 2 gol di domenica, il 22enne di Bahía Blanca è salito a 13 centri stagionali, 8 in campionato (in 14 partite, 12 da titolare), 5 in Champions (in altrettante gare), lasciandosi alle spalle il passato, e le difficoltà incontrate all'ombra di Spalletti (l'anno scorso alla 14sima, solo 4 partite dall'inizio; a fine stagione 9 gol in totale) e di Icardi, amico fuori dal campo, 1° competitor dentro, e prendendosi il futuro, con Conte e Romelu Lukaku, due con cui il feeling è alle stelle e contraccambiato senza limiti o alternanze.
Il risultato è un Lautaro on fire, esploso con i consigli del salentino e del belga e decisivo fin dalle prime battute di ogni incontro, quasi l'avesse nel Dna da Toro di spianar subito la strada. Nei primi tempi sono, infatti, 11 (su 13) le reti di Lautaro, a conferma di un indole da Speedy Gonzales per caratteristiche e nei fatti. Quelli che non collimano, per ora, sono invece i numeri relative dell'ingaggio (1,5 milioni a stagione), che andrà rivisto a breve (con la clausola da 111 milioni, eliminata o alzata oltre i 150) per respingere l'assalto del Barcellona, sollecitato da Leo Messi. «Lautaro sa che stima abbiamo nei suoi confronti, questa proprietà ha dalla sua un obiettivo che è quello di crescere, e nella crescita non bisogna necessariamente rinunciare ai propri giocatori- ha chiosato Beppe Marotta-. È come se giocassimo tutti in casa, non c'è motivo di pensare a contrasti nel negoziare il nuovo contratto».
Quindi, un sospiro di sollievo anche per Conte, che se lo coccola (Lauty il nuovo nomignolo) e si gode l'ennesimo record della sua Inter, alla miglior partenza di sempre (37 punti, meglio dei 36 di Spalletti, 2017-18, Mancini, 2006-07, e Trapattoni, 1988-89) nella storia del club. «Quando lo abbiamo presentato abbiamo parlato di un allenatore vincente, che sa valorizzare al massimo le risorse e lo sta facendo nel migliore dei modi - ha sottolineato Marotta -. L'Inter non ha giocatori di grande blasone in questo momento come nome, ma li ha come sostanza. Si può intraprendere un percorso anche così, e il forgiatore è proprio Conte».
riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Dicembre 2019, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA