Alessio Agnelli
Friuli, terra di conquista e Conte mette nel mirino Milan e titolo

Alessio Agnelli Friuli, terra di conquista e Conte mette nel mirino Milan e titolo
Alessio Agnelli
Friuli, terra di conquista e Conte mette nel mirino Milan e titolo d'inverno. Per lo scudetto, quello vero, bisognerà attendere il gong finale del 23 maggio e un derby (intromissioni altrui- vedi Napoli, Roma, Juve e Atalanta, in rigoroso ordine di classifica - permettendo) lungo altri 4 mesi con l'11 di Pioli. Ma, domani pomeriggio (alle 18, diretta tv Sky Sport, arbitro Maresca), alla Dacia Arena, Antonio Conte e la sua Inter avranno la ghiotta opportunità di rimettere la testa avanti al fotofinish, strappando ai cugini lo scudetto di metà campionato. La conditio sine qua non', ovviamente, è un'altra vittoria dei nerazzurri sul terreno di gioco dell'Udinese, come d'abitudine o quasi negli ultimi 7 anni di trasferte (con 6 successi corsari -i più larghi per 4-0 nel 2017/18 e nel 2015/16, l'ultimo lo scorso 2 febbraio per 2-0- e un pareggio in serie A) in Friuli, unitamente a un ko dei rossoneri, 3 punti avanti e impegnati in contemporanea contro l'Atalanta nella sfida ad alto rischio del Meazza. In caso di arrivo a pari punti al giro di boa, il regolamento premierebbe, infatti, l'Inter di Conte in virtù di una migliore differenza reti (+22 contro il +20 del Milan) e a dispetto del derby perso in ottobre, vincolante e 1° criterio classificazione a fine stagione, quando si saranno giocate entrambe le stracittadine, ma non ora. Domani conteranno solo i 3 punti e la sfida a distanza con il Milan per Handanovic e compagni. In palio il titolo di campione d'inverno. Poi, da domenica, si inizierà a pensare al derby di Tim Cup di martedì, con vista semifinale. Ma, alla Dacia Arena, l'Inter farà sul serio, presentandosi in formazione-tipo. O con poche varianti al tema. Potrebbero rifiatare Skriniar e Young (per Darmian e Perisic). Ma non sono da escludere tutti i titolarissimi, compresi Lukaku e Lautaro (Sanchez recuperato, ma in odore di panchina) e l'imprescindibile Nicolò Barella, man of the match contro la Juve: La mia crescita? Merito di Conte, mi ha aiutato molto e ha creduto in me- ha sottolineato l'azzurro a Dazn-. Con lui ho un bel rapporto, è uno abbastanza diretto come lo sono anch'io e ci diciamo le cose in faccia. Gli devo tanto: con lui ho fatto lo step che mi serviva per esprimermi al meglio in una grande squadra. La sua fiducia mi ha aiutato a sentirmi più tranquillo.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Gennaio 2021, 05:01
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