Latina, ddl Zan, l'invito del sindaco Coletta a Fedez divide: «È solo una scelta politica»

Latina, ddl Zan, l'invito del sindaco Coletta a Fedez divide: «È solo una scelta politica»

di Andrea Apruzzese

Il sindaco invita Fedez, esprime sostegno al ddl Zan e scoppiano le polemiche. È il centrodestra che attacca Damiano Coletta, primo cittadino di Latina, dopo l'invito per un concerto nel capoluogo pontino. Una presa di posizione che anche ieri, dopo le prime polemiche, Coletta ha nuovamente difeso e spiegato, affermando che «voglio andare oltre gli steccati ideologici della strumentalizzazione politica, e affermare il valore di un principio sancito dalla Costituzione».


Il centrodestra è però insorto, a partire dal senatore FdI Nicola Calandrini, che ha ricordato come il ddl Zan sia «un articolato di paternità del Pd, su cui il Senato deve ancora pronunciarsi». Secondo Calandrini, da un lato «è scandaloso che Fedez abbia usato quel palco e la Rai per sponsorizzare un provvedimento di parte» e dall'altro il ddl «è un provvedimento liberticida e pericoloso che vuole introdurre un reato di opinione: Coletta deve ricordare che è sindaco di tutti i cittadini di Latina che hanno il diritto di attendere che siano le Camere a fare le leggi». Eppure lei insieme al gruppo consiliare di FdI aveva presentato un mese fa una mozione in Consiglio comunale sul ddl Zan: come mai? «Il sindaco si è pronunciato sui social prendendo un'autonoma posizione sul ddl Zan, quando invece con la mozione, democraticamente, FdI ha chiesto che fosse il massimo consesso cittadino, e cioè il Consiglio, a pronunciarsi. Il sindaco invece si è schierato in modo molto parziale su un provvedimento che è di una parte ben precisa, il Pd». Non è grave un tentativo di presunta censura preventiva? «La Rai ha smentito e su Fedez il tema censorio non esiste; è invece grave utilizzare un servizio pubblico per far passare un messaggio politico.

Non diciamo che non ne doveva parlare, ma quando viene affrontato un tema politico, serve un contraddittorio». L'ipotesi di un concerto di Fedez? «Se non fosse utilizzato per sponsorizzare fini politici su provvedimenti su cui siamo in disaccordo».


LA LEGA
Per il sottosegretario leghista all'Economia, Claudio Durigon, «la situazione verificatasi tra i dirigenti di Rai3 e Fedez è surreale, io credo che nessuno debba essere censurato. Sul ddl Zan, sono perplesso su alcuni passaggi, ma sono convinto che la libertà della propria sfera sessuale è un diritto ineluttabile e si può trovare una soluzione giusta». Gli fa eco il coordinatore regionale della Lega, Francesco Zicchieri: «Io avrei espresso solidarietà a Tiziano Ferro, speravo che Coletta pensasse a un suo concittadino più che a un'appartenenza ideologica. Per noi ogni forma di violenza è condannabile. Ognuno può vivere liberamente l'amore come crede, ma non si può imporre che una famiglia non classica possa adottare bambini».


ZACCHEO
«Mi sarei aspettato che il sindaco Coletta invitasse Tiziano Ferro, e non Fedez che a suo tempo lo bullizzò - afferma l'ex sindaco Vincenzo Zaccheo, che ricorda il legame di Ferro con la sua città - Non sarei mai entrato nella polemica di questi giorni, e lo faccio solo per difendere un nostro concittadino bravissimo, sensibile e molto coraggioso che ha dovuto subire delle terribili offese, e da chi? Da chi il sindaco Coletta sta invitando a venire a cantare in questa città».

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Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Maggio 2021, 15:00
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