I matrimoni sono sempre più in bilico con il coprifuoco alle 22 boom di rinvii

I matrimoni sono sempre più in bilico con il coprifuoco alle 22 boom di rinvii

di Bianca Francavilla

 Migliaia di promessi sposi attendevano il decreto riaperture per sapere se avrebbero dovuto o meno rimandare le nozze. E invece il nulla: nel testo che ha avuto l'ok del Consiglio dei Ministri non c'è alcun accenno al settore. Si prolunga, dunque, l'attesa per chi intendeva convogliare a nozze nella stagione estiva alle porte, sperando che si fosse ripetuto il copione dello scorso anno quando era stato possibile e contando sulle vaccinazioni. L'unica notizia a riguardo arriva dal ministro Gelmini che, in un post su Facebook, ha spiegato che il governo è al lavoro per far ripartire il wedding, senza però sbilanciarsi su quando e come. La mancanza di informazioni ha avuto grosse ripercussioni anche in provincia di Latina, dove sono presenti un elevato numero di location per matrimoni e dove le date erano fissate già per il mese di maggio che è tra meno di dieci giorni. I gestori delle ville raccontano un quadro preoccupante: nell'incertezza più totale la maggior parte dei promessi sposi rimanda al 2022, al 2023 o accantona definitivamente l'idea di sposarsi.

«In seguito all'ok al decreto riaperture spiegano da Villa Meravigliosa è successo il disastro. I matrimoni estivi sono quasi tutti di sera e con il coprifuoco alle 22 vogliono rimandare tutti. Spostare a pranzo non è così semplice, perché le chiese hanno già fissati due matrimoni ogni mattina e con così poco preavviso non ci sono date disponibili. Stesso discorso per i fornitori: cambiare data con uno o due mesi di anticipo può voler dire non poter più contare su fotografo, truccatore, parrucchiere. Se entro una settimana non avremo informazioni certe avremo perso tutti i clienti e non dimentichiamo che stiamo continuando a pagare il personale qualificato, difficile da trovare, anche se siamo chiusi e abbiamo restituito caparre a tutti coloro che non se la sentivano di continuare». Il sentimento è lo stesso in tutte le location per eventi, come conferma il titolare di Villa Egidio: «C'è tanta confusione spiega e la maggior parte dei promessi sposi sta rimandando, sono davvero pochi i fiduciosi che resistono. Oltre alle restrizioni, alle mascherine da tenere durante il ricevimento, ai tavoli distanziati e molto altro ci sono le incertezze relative al dentro o al fuori e al coprifuoco, è chiaro che così si scoraggiano tutti e anche gli invitati hanno timore». Per chi ha una villa adibita a luogo di ricevimento, poi, lo stop vuol dire anche tenerla in piedi senza poter incassare nulla. «Per l'attuale governo e il precedente spiega Italo Di Cocco di Villa Patrizia il matrimonio non è un bene essenziale e non viene accettato il fatto che gli ospiti possano scambiarsi baci e abbracci. Di conseguenza il wedding sarà forse l'ultimo settore che ripartirà. Abbiamo già matrimoni rinviati dall'anno scorso a quest'anno, molti rinviati al 2022 e molte persone che hanno rinunciato definitivamente se viene meno la possibilità di stare insieme. Al contempo abbiamo perdite notevoli perché dobbiamo mantenere i nostri locali con manutenzione di giardini, piscine e personale. Speriamo nel protocollo che uscirà». A parlare del wedding «massacrato» è anche il titolare di Villa Inkanto: «Non si può pensare di riaprire al volo, senza programmazione. Per organizzare un matrimonio ci vogliono minimo tre mesi, ma anche un anno. Il 90% dei ricevimenti sono rimandati e, altro aspetto grave, è che il personale su cui facevamo affidamento sta cercando altri lavori. I secondi cuochi, ad esempio, non avendo noi più un ritmo di 500 eventi l'anno si reinventano muratori o trasportatori e finiamo per avere sempre meno personale qualificato a disposizione». Bianca Francavilla
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Ultimo aggiornamento: Sabato 24 Aprile 2021, 11:40
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