Alessandro Gassmann a Venezia: «Rifare “Il Sorpasso”? Oggi ha poco senso: mai al posto di papà»

Alessandro Gassmann a Venezia: «Rifare “Il Sorpasso”? Oggi ha poco senso: mai al posto di papà»

di Gloria Satta
Un applauso scrosciante accoglie alle Giornate degli Autori Mio fratello rincorre i dinosauri, la commedia opera prima di Stefano Cipani, 33 anni. Ispirato al best seller autobiografico dello sceneggiatore Giacomo Mazzariol che l’ha scritto a 18, il film (prodotto da Paco e Nava con RaiCinema, sarà in sala il 5 settembre con Eagle Pictures) commuove e diverte perché racconta con sincerità, garbo e leggerezza, una storia di sentimenti e accettazione, protagonisti un adolescente che ha un fratello Down e la sua amorevolissima famiglia. Isabella Ragonese interpreta la mamma. Alessandro Gassmann, 54 fa il padre e, di ritorno da una lunga vacanza negli Stati Uniti, prima di iniziare le riprese di Ritorno al crimine 2 di Massimiliano Bruno e di Skin di Mauro Mancini, racconta le sue emozioni.
Cosa l’ha spinta a girare “Mio fratello rincorre i dinosauri”?
«Il film, dal tono tutt’altro che pietistico, suscita una reazione positiva nei confronti della disabilità. Ed è una reazione oggi non solo auspicabile ma necessaria».
Perché?
«Il nostro approccio alla diversità va purtroppo peggiorando: abbiamo sempre più paura di chi non è come noi, di chi manifesta un altro orientamento sessuale, dello straniero. Ci stiamo chiudendo a riccio nel terrore che possano accaderci cose terribili. Ma ci accadranno di sicuro se persistiamo in questo atteggiamento...».
Il cinema può contribuire a invertire la tendenza?
«Penso di sì. Come attore, io cerco di sostenere chi si impegna a cambiare le cose. Questo film, ad esempio, affronta un tema serio con leggerezza e la famiglia protagonista reagisce ai problemi mettendosi in ascolto. È un bellissimo messaggio».
Come avete lavorato con Lorenzo Sisto e Antonio Uras, i giovanissimi Down che interpretano il protagonista in due età diverse?
«Ci siamo messi al loro servizio. Lorenzo e Antonio partivano, noi li seguivamo. E i due piccoli attori si sono divertiti moltissimo».
Ha ramazzato le strade sporche di Roma, detto la sua sulla politica e promosso campagne civili sui social: in questo momento è impegnato in qualche battaglia civile?
«Ho fondato su Twitter il movimento Green Heroes che appoggia chi rispetta l’ambiente. Sono molto preoccupato del futuro del nostro Pianeta. Siamo ancora in tempo per scongiurare la catastrofe ambientale. Ma dobbiamo impegnarci, rinunciando a comodità e abitudini inquinanti».
A proposito di cinema: sarà coinvolto, magari nel mitico ruolo di Bruno Cortona, nel remake de “Il Sorpasso” che preparano Marco Risi e il produttore Vittorio Cecchi Gori?
«No. Non potrei mai riprendere quel ruolo interpretato nel 1962 da mio padre Vittorio. Non riuscirei a farlo altrettanto bene. Auguro in bocca al lupo a Risi, un regista che ammiro, ma mi domando se sia possibile ambientare Il Sorpasso nell’Italia di oggi».
Perché?
«Il Paese è profondamente cambiato, è diventato meno sorridente e accogliente. Anziché una commedia, verrebbe fuori un film drammatico».
Il cinema italiano sta bene, secondo lei?
«A leggere i numeri non benissimo, ma l’ultima infornata di registi e attori (come Luca Marinelli e Alessandro Borghi) rappresenta la novità di cui avevamo bisogno. E io vorrei mettermi al servizio dei giovani talenti».
Come si vive oggi a Roma?
«Dopo un mese di America non ho notato dei miglioramenti. Uscito da Fiumicino, dove le cose funzionano, ho ritrovato sporcizia e degrado. E non vedo per ora una soluzione».
Dovrà tornare a impugnare la ramazza?
«No. L’avevo fatto per esortare i romani a preoccuparsi di più del decoro della città. Lei ha visto qualcuno seguirmi? Io no. E ancora aspetto».

Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Settembre 2019, 00:33
© RIPRODUZIONE RISERVATA