Napoli, la città dei semafori in tilt: ​attraversare è un incubo

Napoli, la città dei semafori in tilt: attraversare è un incubo

di Gennaro Di Biase
Travolta da un’auto a quindici anni nel centro della città. A pochi metri dal corpo senza vita di Maya un semaforo spento da sempre. È il punto in cui si incrociano via Gussone, via Tanucci e piazza Carlo III. Un crocevia «micidiale», come lo hanno definito i residenti. I semafori qui sono nuovi di zecca, sostituiti da pochi giorni ma disattivati e – secondo tutte le testimonianze raccolte sul posto – anche quelli vecchi «erano spenti da anni». A questo si aggiunge l’episodio emerso ieri, ma che – come conferma la Polizia Municipale – risale al 6 agosto, dell’uomo investito sulle strisce pedonali di Corso Vittorio Emanuele, con tanto di scena ripresa dalla telecamera. L’educazione stradale degli automobilisti e la prevenzione diventano una priorità per la Commissione Trasporti di Palazzo San Giacomo. Ma in buona parte, la prevenzione passa da una segnaletica funzionante. Quanti e quali sono, dunque, gli altri pericoli e gli altri incroci a «luci spente» della città? Ne abbiamo trovati non solo in centro, scenario della tragedia di Maya, ma in ogni quartiere: Vomero, Chiaia, Fuorigrotta, Corso Vittorio Emanuele, zona ospedaliera. 
 
 

I semafori disattivati si notano dovunque. Ecco alcuni senza la pretesa di esaurire la lista, considerando le migliaia di incroci in cui si diramano le strade napoletane tra cui da qualche giorno anche l’attraversamento pedonale davanti alla Stazione centrale in piazza Garibaldi. Pericoli di diversa natura, che riguardano anche e soprattutto i pedoni, i più indifesi in caso di segnaletica verticale non funzionante. «In Commissione Mobilità chiederemo con urgenza una task force per intervenire sui semafori spenti – dice il consigliere comunale Nino Simeone, vittima di recenti incidenti stradali – Il progetto dei semafori intelligenti, che si attivano all’avvicinarsi del pedone, è stato un ottimo spunto, ma tanto va ancora fatto». Un paradosso: via Scarlatti vanta semafori «intelligenti» che segnalano i secondi mancanti all’attraversamento. Poco più giù, in via Cilea, si trovano invece incroci selvaggi a luci spente. Ci aspettiamo «collaborazione dal vice sindaco Panini - prosegue Simeone - che ha la delega alla Viabilità e dalla Clemente (delega Mobilità). Serve attenzione anche da Anm». 
 

Via Cilea è tra i casi più eclatanti di incroci pericolosi e a luci spente. Se ne trovano 2 di seguito, incastrati tra frequentatissime paninoteche e la rotonda dell’uscita della tangenziale. Tutto spento tra via S. Maria della Libera, via Petrella e via Cilea. Pedoni e mezzi qui passano a caso. E si passa a caso e a luci spente anche tra via Cilea e via Tosti. Restando al Vomero, semaforo lampeggiante in via Stanzione. Tutti gli incroci presentano strisce pedonali. Lo stesso vale per il semaforo rotto all’incrocio alto di Parco Margherita e per quello disattivato dei Colli Aminei, a pochi passi dalla metro e dal Cardarelli. 
 
 

Siamo su Corso Vittorio Emanuele: un uomo attraversa sulle strisce pedonali, un’auto di passaggio non lo vede e c’ l’impatto. La vittima, per fortuna, non batte la testa e resta ferita a una gamba, ma la telecamera riprende la scena: «Sono troppe le strade killer senza dissuasori di velocità – commenta il consigliere regionale Francesco Borrelli – E il pericolo aumenta con lo svuotamento estivo. Servono controlli». Restando sul Corso, si nota un altro semaforo spento in una zona di intenso attraversamento: l’ingresso del Suor Orsola Benincasa. A Fuorigrotta salta agli occhi un altro caso a rischio all’incrocio tra via Marconi e via Terracina, sempre trafficato e con zero semafori in funzione. 

«Noi ci occupiamo di tutti i casi di infortunistica stradale del territorio – spiega il Generale Ciro Esposito, comandante della Polizia Municipale – E questo non accade nelle altre grandi metropoli. A Napoli avvengono circa 4000 incidenti all’anno, e abbiamo un reparto ad hoc, nostro fiore all’occhiello. Quanto alla manutenzione dei semafori, se ne occupa Anm: quando riscontriamo problemi di funzionamento degli impianti li segnaliamo a loro. La gestione spetta all’assessorato alla Viabilità. Se in una strada rileviamo più incidenti sollecitiamo tutti gli enti per limitarne la pericolosità. In via Diocleziano abbiamo segnalato il pericolo in Prefettura e, grazie anche al Comune, inseriremo attraversamenti rialzati. Lo stesso avverrà in via Petrarca. Su via Gussone non avevamo segnalazioni di incidentalità particolarmente elevata».
 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Agosto 2020, 12:21
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