Zaia in diretta: «Covid, raggiunta la fase apicale». Veneto giallo: «Se sale l'Rt cambiamo zona. Per ora è 1.20, tra i più alti in Italia»

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di Beatrice Mani

Luca Zaia in diretta oggi, lunedì 30 novembre, per le ultime notizie sul Coronavirus in Veneto. Sono ancora molte le partite aperte sul fronte della pandemia, i ristori in caso di chiusura della montagna d'inverno, il vaccino, la riapertura delle scuole, il Natale che si avvicina a gran passi e tutte le regole che verosimilmente dirigeranno le nostre vite durante le feste, racchiuse nel Dpcm del 3 dicembre. Intanto ieri sera il governatore è apparso in una veste inedita, quella di ospite della trasmissione di Fabio Fazio, Che tempo che fa (LEGGI).

La conferenza stampa si è  aperta con il ricordo del governatore di Remo Sernagiotto, politico e imprendatore trevigiano scomparso. 

Per quello che riguarda la pandemia il tema di oggi è stato l'Rt del Veneto, che si assesta a 1.20, fra i valori più alti d'Italia. Ecco, la preoccupazione del governatore è che la regione possa cambiare fascia, per questo ha ribadito e lanciato di nuovo un appello, urgente, ai cittadini: quello di evitare assembramenti e ridurre i contatti sociali. La curva dei ricoveri ha raggiunto l'apice, in veneto si ha ora una sorta di "stabilità", ma, come rha ricordato l'assessore Bottacin, le strade ora sono due: o l'Rt cala oppure resta sopra l'uno, oppure cresce, e questo potrebbe comportare la ripresa della salita della curva. 

Nel frattempo tutti guardano con ansia al 3 dicembre, ma prima ancora alle riunioni di oggi e domani delle Regioni con il Governo, appuntamenti cruciali, nei quali si dibatterà dei temi caldi legati alle norme per contenere il virus.

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Zaia in diretta oggi

Il bollettino

Sono 2milioni 791mila i tamponi fatti ad oggi, sono invece 960mila i tamponi rapidi. «Con i tamponi rapidi - ha commentato Zaia - abbiamo intercettato 2000 positivi al giorno, almeno, ci tengo a sottolinearlo». Positivi 145.592 (+2.003 nelle ultime 24 ore). Sono 2.608 i ricoverati in area non critica (+26), 339 (+8) in terapia intensiva. Morti 3.711 (+34 nelle ultime 24 ore) pazienti per il virus.

Raggiunto il picco

«Abbiamo raggiunto una fase alta della curva che consideriamo apicale, è una fase nella quale non si cresce e non si cala con i ricoveri, siamo in una fase di stabilità - ha spiegato il governatore Zaia -. Quanto durerà questo stato di "pianoro"? Non è possibile stabilirlo. Adesso dobbiamo fare attenzione agli assembramenti - ha ribadito Zaia -. Se si guardano i dati, negli ospedali ci sono quasi 3000 persone ricoverate, la punta più alta di marzo era 2.400, ma va considerato il rapporto positivi-tamponi. Oggi abbiamo meno incidenza dei positivi sui tamponi fatti.

Covid, mortalità minore
«E abbiamo anche una mortalità minore, +1% rispetto a novembre 2019, mentre a marzo era +32% rispetto a marzo 2019 - ha spiegato ancora Zaia -, ma abbiamo negli ospedali +600 persone ricoverate rispetto a marzo. Oggi il virus circola molto di più, siamo tutti liberi mentre a marzo eravamo in lockdown, questo va ricordato».

Ora cosa succede?
L'assessore Bottacin ha confermato: «Abbiamo raggiunto quello che prevedevamo essere il numero massimo di ricoveri. Adesso o l'Rt cala come sta accadendo in Italia, dove le restrizioni sono però maggiori, oppure l'Rt resta sopra l'1 oppure cresce e questo potrebbe comportare la ripresa della salita della curva». 

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Nuovo Dpcm

Il presidente ha annunciato che oggi ci sarà una riunione con il Governo, e anche domani mattina. «Cercheremo di capire quali siano davvero le proposte, andremo con spirito collaborativo, il Dpcm del 3 dicembre è elemento centrale della battaglia contro il Coronavirus, dovrà affrontare Covid, influenza e la più grande campagna vaccinale mai fatta». 

Piste da sci

Il tema della montagna d'inverno e degli impianti chiusi o aperti torna a tenere banco. «Sulle piste da sci, vorrei capire quali saranno i principi fondanti del Dpcm, l'assembramento è il vero problema? Allora non si possono chiudere le piste e non altre realtà.

Il Governo deve fissare dei pilastri e a cascata ci saranno delle misure, ma partire dicendo "tu sì", "tu no", non mi pare ragionevole. E' difficile spiegare la pista da sci chiusa e l'happy hour in piazza con assembramento», ha commentato amaro Zaia.

Consentire l'ingresso alle piste a chi ha una camera di hotel o una casa affittata? Circola l'ipotesi di un'ultima "carta" per salvare il turismo invernale: garantire l'accesso alle piste da sci agli ospiti degli alberghi, delle seconde case o delle case affittate. «Questa non è la proposta delle Regioni per gli impianti, è un'idea degli assessori - ha precisato Zaia -. Definiamola una "clausola di salvaguardia" ma non è la base della trattativa con Roma. Come a dire, oltre a questo livello qui non si può andare, è il minimo sotto il quale è impossibile scendere».

Veneto rischio arancione

«Siamo stati tre settimane in zona gialla, ma se non investiamo nell'evitare gli assembramenti allora si alzerà l'Rt e noi passeremo ad un colore diverso di zona. Per ora Rt in Veneto è 1.20, tra i più alti in Italia - l'avvertimento di Zaia suona come un campanello di allarme -. Noi abbiamo fatto qualcosa di unico con le ordinanze che hanno chiuso i negozi la domenica e regolamentato gli ingressi, che hanno ridotto gli assembramenti e i passeggi nei centri storici e nelle località turistiche. Ma ricordiamo che l'Rt è legato strettamente all'incremento dei positivi, per questo insisto sul bisogno di distanziamento».

«Non possiamo andare avanti di qui ad aprile a suon di ordinanze e decreti, dobbiamo rinsaldare il patto con i cittadini, per non ottenere un effetto contrario, di sfiancamento della popolazione. Bisogna abbandonare l'io e tornare al noi».

Natale e spostamenti

Cosa succederà? «Non abbiamo novità, il Governo ufficialmente non ci ha detto nulla. Il ricongiungimento familiare classico del Natale è importante e spero ne parleremo oggi con Roma», ha commentato ancora il governatore Zaia.

Tamponi fai da te

Veneto precursore, ma incompreso. «Il mondo andrà in quella direzione: il tampone fai da te è la risposta - ha ribadito Zaia -. Io trovo strano che nonostante noi abbiamo posto la questione di validare il tampone fai da te, non abbia visto molto entusiasmo. E siamo qui fermi, prepareremo le carte e andremo avanti. Forse la nostra colpa è quella di esserci messi al lavoro su questo troppo presto, Rigoli sta lavorando al progetto e alla sperimentazione da tempo».


Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Dicembre 2020, 12:14
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